Persone scomparse: maggiore attenzione e sinergia in Europa
C’è un dato inquietante: il numero delle persone scomparse e non ritrovate.
Alcune trasmissioni televisive ne ricordano alcune ma, se è confermato il dato che nel 2023, cioè l’anno scorso, non si ha più notizia di 6700 persone, è evidente che qualcosa non funziona nella ricerca anche se, in molte occasioni, Forze dell’Ordine e volontari hanno passato giorni nel tentativo di ritrovare alcuni di coloro che erano spariti senza lasciare tracce.
Molti degli scomparsi sono minorenni o giovani extracomunitari, altri persone che hanno deciso volontariamente di sparire nel nulla, ma il numero è troppo alto per non pensare ci sia qualcosa che non va nell’organizzazione delle prime indagini e che non sia utile definire subito come scomparsa volontaria la sparizione di un adulto perché questa dicitura comporta l’impossibilità di una serie di accertamenti che invece andrebbero fatti nell’immediatezza.
Troppo volte la persona sparita, specie se anziana, è ritrovata morta, dopo molto tempo, e troppi sono i reati che si commettono a danni di bambini ed adolescenti.
Il traffico di organi come l’avvio alla prostituzione sono reati troppo diffusi perché si continui ad ignorare che sono un numero eccessivi le persone in tenera età che non si trovano più.
Anche la mancanza di una vera e completa trasmissione di dati e di collaborazione immediata con le forze di polizia degli altri paesi, tutt’ora in Europa non c’è una centrale unica per affrontare il problema, aggrava la situazione condannando alla disperazione troppe famiglie e a sofferenze, forse anche alla morte, molte persone svanite nel nulla e rimaste vive solo nella memoria e nel dolore dei loro famigliari.
Non dovremmo mai arrenderci e, con le prossime Elezioni europee, un obiettivo dei futuri parlamentari dovrebbe essere anche questo: ottenere in Europa maggiore attenzione e sinergia sui casi di scomparsa.