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Banche e territorio

Non ha trovato molta eco sui media la notizia che ormai 3.000 comuni in Italia sono privi di uno sportello bancario.

La chiusura di tante filiali sta creando molti disagi e difficoltà agli abitanti ed aumenta i problemi legati alla sicurezza per chi, per varie ragioni, ha bisogno di contante ed è costretto a ritirarlo in comuni diversi da quello nel quale abita.

Specie per le persone più anziane o con disabilità questo disservizio diminuisce la loro libertà ed autonomia.

E’ molto grave la chiusura di tante filiali, dopo che per anni si è presentato l’accorpamento di diversi istituti di credito come un grande progresso che avrebbe portato vantaggi agli utenti, maggiore sicurezza e trasparenza.

In verità vi sono invece susseguiti diversi licenziamenti, molti disservizi, un sempre più evidente distacco tra i clienti e il personale delle grandi banche. Infatti mentre i costi sono aumentati per gli utenti sono sempre di più diminuiti i servizi, in pratica si paga per utilizzare una cassa automatica e diventa difficile qualunque operazione che necessità di un consiglio, di un aiuto o che esuli da quanto precedentemente predisposto dai sistemi della banca.

Un esempio? All’UniCredit sostengono che è impossibile per un correntista ottenere un bancomat se non si ha un cellulare dal quale poter firmare il contratto!

Sempre l’UniCredit a Milano, andrebbe verificato cosa accade in altre città, ha eliminato da quasi tutte le filiali lo sportello di cassa con le evidenti conseguenze negative per i clienti.

La desertificazione bancaria, come l’ha definita un servizio televisivo, va di pari passo con la disumanizzazione del sistema bancario che si salva solo per alcuni istituti i quali, per la lungimiranza dei loro presidenti, hanno rifiutato gli accorpamenti ed hanno fatto diventare una forza il loro essere banche del territorio.

Anche qui un esempio: la banca di Piacenza, che restando una banca legata strettamente alla città ed alla sua provincia, ha portato i suoi servizi anche in altri territori quali Milano, Modena e Pavia tenendo sempre fede alla necessità di tenere aperti gli sportelli anche in comuni piccoli.
Si discute molto sulla necessità di dividere le carriere dei magistrati ma non si parla più, nonostante a suo tempo alcune forze politiche ora al governo avessero sollevato il problema, della urgenza di rendere più chiaro il sistema bancario distinguendo tra banche d’affari e banche di risparmio.

I cittadini credono ancora, nonostante la comodità per certi aspetti dell’home banking, nelle banche che danno un servizio a tutto campo e creano un rapporto con i loro correntisti, inutile parlare, senza per altro concludere, di tassare i super profitti e ci si occupi invece di controllare che chi paga un servizio lo abbia effettivamente.

Forse è anche il momento di chiedersi se tutti questi accorpamenti hanno giovato all’utente o solo ad un certo tipo di sistema bancario.

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