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Coronavirus, le misure a sostegno di imprese e cittadini

In questi momenti di allarme concitato per il rapido diffondersi in Italia, in alcune Regioni del Nord in particolare, del COVID-19, meglio noto come coronavirus, il Governo ha emanato una serie di provvedimenti volti a introdurre misure di emergenza per contenere il contagio e cercare di agevolare imprese e cittadini delle zone più colpite.

In data 23 febbraio con DPCM sono stati individuati i Comuni interessati dalle misure urgenti per il contenimento del contagio. In Lombardia Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini, in Veneto Vò.

Il decreto, oltre a introdurre misure di isolamento per le zone “rosse”, ha previsto, all’art. 3, agevolazioni per il lavoro agile, di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017 n. 81 che può essere applicato in via automatica nell’ambito di aree ritenute a rischio anche in assenza degli accordi individuali previsti dalla normativa. Il 25 febbraio è stato varato un nuovo Decreto che amplia la portata di quello dei due giorni precedenti prevedendo che il lavoro agile sia applicabile, in via provvisoria fino al 15 marzo 2020, per i datori di lavoro aventi sede legale o operativa nelle regioni dell’Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia, della Lombardia, del Piemonte, del Veneto e della Liguria e per i lavoratori ivi residenti o domiciliati.

Vediamo cosa significa in pratica. Tecnicamente, aziende e lavoratori, previo accordo anche semplicemente verbale, potranno accedere al lavoro agile, anche in assenza del necessario accordo scritto preventivo, autocertificando lo status di lavoratore appartenente a una delle aree a rischio in fase di predisposizione della pratica telematica sul portale lavoro (cliclavoro.gov.it). Il tenore dell’autocertificazione, pur essendo atto unilaterale, dovrà confermare il preventivo accordo tra le parti. Vengono semplificati anche gli obblighi di informativa sui rischi generali e specifici connessi alla particolare modalità di svolgimento della prestazione (art. 22 L. 81/2017) che potranno essere assolti anche in via telematica, per esempio con una semplice email al dipendente, utilizzando la documentazione resa disponibile sul sito istituzionale dell’INAIL.

Il Consiglio dei Ministri si è nuovamente riunito in data 28 febbraio per deliberare ulteriori misure urgenti di sostegno per le famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 (il decreto è ancora in fase di pubblicazione, quindi le indicazioni seguenti devono ritenersi provvisorie e suscettibili di modifiche).

Per i soggetti che hanno la residenza, la sede legale o operativa nei Comuni della zona “rossa” sono sospesi i versamenti relativi a cartelle di pagamento, avvisi di addebito degli enti previdenziali, avvisi di accertamento, rottamazione ter e saldo e stralcio. Le scadenze comprese nel periodo dal 23 febbraio al 30 aprile sono prorogate al 31 maggio 2020. Sono altresì prorogate fino al 30 aprile il pagamento delle bollette di luce, acqua e gas con possibilità di successiva rateizzazione. Le rate dei mutui agevolati concessi alle imprese da Invitalia sono sospese per 12 mesi, così come i versamenti dei diritti camerali.

Viene estesa la sospensione dei pagamenti e degli adempimenti tributari in scadenza tra il 21 febbraio e il 31 marzo, già deliberata in data 24 febbraio con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, anche ai soggetti esterni alla zona rossa ma che si avvalgono di intermediari che sono ivi collocati. Vengono altresì prorogati i termini per la comunicazione dei dati necessari alla predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata.

E’ stato inoltre agevolato il ricorso alla cassa integrazione ordinaria e disposto un sostegno economico mensile di 500 euro per massimo 3 mesi a favore di lavoratori autonomi e professionisti localizzati nei comuni della zona rossa.

Il decreto dispone infine una vasta serie di iniziative di sostegno per il rilancio dell’economia nelle zone più colpite dall’emergenza sanitaria, tra cui il potenziamento del fondo di garanzia per le PMI con garanzia di concessione del credito alle imprese operanti nelle zone rosse, la sospensione delle rate dei mutui per l’acquisto di immobili residenziali dei lavoratori, l’incremento dei fondi destinati al sostegno delle aziende esportatrici, l’estensione del regime fiscale di favore delle donazioni di prodotti alimentari alle donazioni di altre merci, l’istituzione di un fondo rotativo per la concessione di mutui a favore di imprese agricole in difficoltà nonché il differimento al 15 febbraio 2021 delle segnalazioni previste dalla procedura di allerta del codice della crisi.

Specifiche disposizioni sono state infine previste per il settore turistico tra cui la sospensione fino al 30 aprile del versamento dei contributi previdenziali e delle ritenute fiscali e specifiche forme di compensazione per gli utenti coinvolti in viaggi da e per le zone rosse.

Ciascuno di noi può ritenere adeguate o carenti le misure varate, anche in considerazione della rapidità di attuazione, della completezza e della coerenza organizzativa in ogni caso, qualunque sia la propria convinzione, sarebbe opportuno evitare speculazioni politiche preferendo mozioni di coesione e di unità nazionale ricordando che salute e lavoro sono diritti essenziali che devono essere opportunamente conciliati.

A parte la drammaticità del momento, che a memoria non ricordo si sia mai verificato in tempi moderni, l’incentivazione dell’uso delle nuove tecnologie per consentire lo smart working e le riunioni con modalità audio video connesse, potrebbe essere un aspetto positivo da sviluppare anche in assenza di emergenza. Il bicchiere “mezzo pieno” che questo grave periodo dovrebbe lasciarci in eredità è la consapevolezza in queste nuove possibilità lavorative che consentirebbero l’ottimizzazione dei tempi, la riduzione dell’inquinamento e una miglior qualità di vita dei singoli individui.

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