Duecento milioni di donne a rischio di mutilazione genitale entro il 2030
Il 6 febbraio, nella Giornata internazionale della tolleranza zero rispetto alle mutilazioni genitali femminili, è stato purtroppo nuovamente registrato che vi sono ancora 200 milioni di ragazze vittime di questa grave menomazione fisica e della conseguente violazione psicologica. Secondo i dati forniti dalla Ue, da qui al 2030 altri 200 milioni di ragazze sono a rischio. Diverse giovani subiscono questa pratica illegale anche in Europa, nonostante i controlli posti in essere da tempo e nonostante la mutilazione genitale femminile sia un reato in tutti i Paesi della Ue, che puniscono anche coloro che portano le ragazze a subire la mutilazione fuori dall’Europa. I controlli non sono ancora sufficienti e sono sopratutto il personale insegnante e quello sanitario che devono essere attenti a identificare bambine e ragazze a rischio e a denunciare anche preventivamente la possibilità che si stia per commettere il reato. Per quanto sia forte la cooperazione a livello internazionale per sorvegliare e debellare questa pratica criminale che segna per sempre fisico e mente di chi la subisce, non si è di fatto ancora ottenuta una collaborazione sufficiente nelle aree più svantaggiate dei Paesi nei quali quest’usanza tribale è diffusa.