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Fca: la beffa oltre la garanzia eco

La fusione tra Fca e Peugeot comporterà l’azzeramento dei rapporti con le aziende subfornitrici e di sviluppo italiane per le city car le quali verranno destinate alle filiere francesi. Questa legittima scelta della dirigenza della futura società (Stellantis, frutto della fusione tra il gruppo “italiano” (con sede fiscale in Olanda e legale a Londra) e quello francese, assume i connotati della beffa oltre che quelli del danno.

In questo senso infatti va ricordato come pochi mesi fa la proprietà della Fca avesse chiesto ed ottenuto la garanzia di cassa depositi e prestiti per 5,6 miliardi. Questa operazione aveva permesso di riaprire i flussi finanziari con i subfornitori della filiera produttiva italiana. Ora, invece, proprio dopo avere ottenuto la garanzia dalla CDP, la medesima dirigenza sceglie di mettere sul lastrico aziende e decine di migliaia di posti di lavoro in Italia in nome della “fusione a freddo applicata al settore industriale”.

Nessuno mette in dubbio come le aggregazioni industriali rappresentino sicuramente una sfida e possano determinare anche degli inevitabili costi sociali non secondari. Contemporaneamente si rimane quantomeno scioccati dalla dimostrazione ulteriore di lontananza e di mancanza di sensibilità in relazione agli effetti per il territorio italiano delle proprie azioni da parte della direzione e della proprietà di Fca. Paradossale quando, invece, le consociate statunitensi risultino sempre più collegate al territorio e alla città di Detroit e con le cui autorità politiche vengono siglati piani di sviluppo industriale coniugati  a concessioni di agevolazioni fiscali. Una ulteriore dimostrazione di come si possa creare un’economia industriale in stretto collegamento con il  territorio e, di conseguenza, con ricadute occupazionali positive ed una crescita stabile.

Molto probabilmente la differenza tra la gestione delle aziende statunitensi ed italiane all’interno della Fca nasce anche dalla diversa attenzione delle autorità politiche dei due paesi (Stati Uniti ed Italia) nei confronti  delle imprese industriali ed automobilistiche nello specifico.

La risultante di queste due diverse attenzioni nei due paesi si manifesta nella progressiva deindustrializzazione del Paese con la classe politica sempre meno preparata ed attenta al valore economico del sistema industriale. L’Italia.

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