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Il danno reputazionale futuro

Qualcuno può anche illudersi che la imbarazzante questione risolta in zona Cesarini dal governo Conte relativa alla ritrovata indipendenza del CONI rispetto al potere politico possa ritenersi felicemente conclusa.

L’arroganza dimostrata dal sistema politico italiano e nello specifico dagli organi governativi dell’esecutivo Conte 1 e 2 nel tralasciare tutte le indicazioni che da oltre un anno il Cio stava inviando sempre con una maggiore perentorietà all’Italia non ha avuto precedenti.

Il recepimento della indicazione del Comitato Olimpico Internazionale a sole 24 ore prima di una più che certa ed assolutamente giustificata condanna con conseguente partecipazione alle Olimpiadi di Tokio senza bandiera e senza inno dimostra ancora una volta quanto danno la sordità governativa e la classe politica possano arrecare.

Molto probabilmente hanno avuto un effetto fondamentale sul cambio di atteggiamento e sulla scelta del governo ora dimissionario la possibilità di perdere i finanziamenti di circa 900 milioni di euro stanziati per le prossime Olimpiadi di Milano Cortina 2026.

La vicenda, chiusa formalmente, presenta tuttavia delle ricadute per il nostro Paese che verranno scontate negli anni a venire. In altre parole, le dimensioni del danno reputazionale per l’intero movimento sportivo Italiano, e conseguentemente anche per il nostro Paese a causa di questo atteggiamento presuntuoso mantenuto dai governo Conte 1 e 2 e dagli stessi dirigenti, ancora oggi (!!!), di Sport&Salute, saranno evidenti negli anni a venire.

Mai l’Italia si era ritrovata così isolata all’interno del movimento sportivo internazionale ed anche ora la sua posizione, proprio per il ritardo col quale è stata recepita l’indicazione del Cio, rimane tale.

La domanda assolutamente retorica che emerge sovrana è questa: “per uno Stato può dimostrarsi più dannosa una classe politica disonesta o arrogante ed ignorante (*)?” Relativamente all’onestà della classe politica non esiste la possibilità di una certificazione oggettiva anche perché la magistratura tutto rappresenta (la percezione è un parametro oggettivo) meno che un organo terzo. Viceversa, l’ignoranza sposata all’arroganza presenta dei riscontri oggettivi come questo relativo all’isolazionismo nel mondo dello sport del nostro Paese interamente attribuibile al governo Conte 1, al ministro Spadafora e all’ex Sottosegretario Giorgetti.

Questa terribile combinazione, quindi, unita ad una supponenza senza alcuna giustificazione hanno determinato l’uscita di fatto del nostro Paese dal novero delle democrazie sportive per relegarlo in un angolo assieme alla Bielorussia: anche se temporaneamente ma comunque per oltre un anno.

Il nostro Paese mai precedentemente aveva raggiunto un livello così basso di credibilità in ambito internazionale. Una credibilità che rimane tale anche con la correzione a sole 24 ore dalla sentenza del Cio, sia chiaro.

Tornando quindi alla domanda iniziale risulta chiara la certezza relativa a come la terribile sintesi di ignoranza ed arroganza rappresentino il male peggiore per una classe governativa i cui effetti sono evidenti proprio in questa vergognosa gestione del Movimento Sportivo Italiano dei quali un ministro ed un Sottosegretario alla Presidenza risultano direttamente responsabili. Ed ovviamente per le medesime ragioni e convenienze politiche questi mai verranno posti nella condizione di dover rispondere del danno reputazionale.

Una presunzione unita ad una arroganza della nostra classe politica che stanno isolando il nostro Paese anche nel movimento dello sport mondiale e, di conseguenza, anche in quello politico internazionale.

(*) la sottostima degli effetti per la comunità rispetto alla visibilità garantita all’autore di una simile iniziativa.

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