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Il “sistema” Italia diviso per età e localizzazione

Uno dei principi maggiormente disattesi è quello dell’uguaglianza di fronte alla legge, specialmente se fiscale.

E’di pochi mesi fa la polemica che ha contrapposto il nostro Paese all’Olanda in relazione alla fiscalità di vantaggio che quest’ultima offre alle imprese italiane che trasferiscono le sedi legali e fiscali nei Paesi Bassi. Al di là  delle posizioni legittime che si possono avere in relazione alla politica del paese olandese in materia fiscale appare evidente come la posizione italiana risulti ampiamente ambigua se considerata in relazione alla politica adottata all’interno dei nostri confini. Ogni decontribuzione rappresenta un vantaggio per chi ne beneficia ma contemporaneamente un insostenibile svantaggio fiscale per chi già sostiene i costi della pubblica amministrazione. In altre parole lo svantaggio fiscale rappresentato da una decontribuzione fiscale che favorisca un determinato territorio diventa un costo aggiuntivo immeritato per tutte le imprese allocate nel resto del paese.

Questo principio vale anche ovviamente per tutte quelle politiche che tendono ad incentivare una fascia di lavoratori over 55 o under 35 le quali, di fatto, rendono le altre professionalità fuori da queste fasce di età non più attrattive per l’impresa. Sembra incredibile come, ancora oggi, in un mondo globalizzato la politica non sia in grado di comprendere come la decontribuzione abbia  un valore incentivante per il “sistema” delle imprese dell’economia italiana solo se viene applicata all’intero paese oppure per tutti i lavoratori e non per diverse fasce di età.

In altre parole, la politica adottata nel nostro Paese, definita come “anticiclica” rispetto al perdurare della crisi all’interno di un mercato globale, risulta paradossalmente quella di favorire piccole fasce specifiche di imprese in relazione alla loro posizione o di lavoratori in relazione alla propria età. Una risposta settoriale e parziale ad una domanda ed un mercato globali. Una visione ed una politica decisamente di basso profilo specie in considerazione di un mondo e di un mercato globale.

Paradossale,  poi, come questa stessa classe politica continui ad affermare di operare in favore di un “sistema Italia” quando invece  con i propri atti amministrativi tenda a segmentarlo e quindi indebolirlo.

Non comprendere le ripercussioni  reali delle scelte politiche, espressione della propria ideologia applicata all’economia, dimostra, ancora una volta, lo scollamento della classe politica rispetto al mondo reale.

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