La Cuba del terzo millennio
Riceviamo e pubblichiamo un articolo del Prof. Francesco Pontelli
Da più parti si sente parlare di ripresa economica del nostro Paese, quando poi invece una “crescita” si registra solo nel settore turistico.
Una evoluzione che, se confermata, ci destinerebbe ad una economia da terzo mondo, legata sempre più al turismo e meno al settore industriale.
Quest’ultimo infatti registra una perdita di oltre un punto dell’indice manifatturiero, ora al 43,8% dal 45,9%, sempre più lontano da quel 50 il cui superamento determina l’inversione tra recessione e crescita economica.
Ci si illude, poi, che il turismo, sicuramente un settore importante ma non certo sufficiente alla crescita del nostro Paese, non presenti dei costi occulti, anche sociali, sconosciuti ed addirittura negati dai sostenitori di un paese a trazione turistica (giugno 2023: https://www.ilpattosociale.it/attualita/la-presunta-sostenibilita-del-turismo/).
In questo contesto, oltre alla flessione dell’indice manifatturiero in tutta Europa, nello specifico per il nostro Paese si aggiungono dati quantomeno allarmanti in relazione ad un -7,3% della produzione industriale, un -5,2% dell’export in valore e -10 % dei volumi condito da -5% dei consumi, ai quali vanno aggiunti i dati ancora più negativi e relativi all’inflazione con un + 6,4 %, la più alta d’Europa, che arriva ad un +11,2% per la spesa alimentare.
Contemporaneamente la Spagna, uno dei nostri principali competitor, registra flussi turistici maggiori di un +1,5% rispetto al 2018, quindi un trend molto superiore a quello registrato in Italia quest’anno, con 51 milioni di turisti nei primi otto mesi del 2023 ed una previsione di oltre 83 milioni. In un simile contesto di espansione dell’economia turistica l’inflazione si attesta, invece, ad un +1,9%, meno di un terzo di quella italiana.
Senza una ripresa di attenzione normativa e fiscale per il settore industriale il nostro Paese è avviato a diventare la Cuba del terzo millennio.