La cultura dell’accettazione dipende dalla capacità di dialogo tra culture diverse
Oggi, nel giorno dedicato al ricordo dell’olocausto, dopo avere tutti, speriamo, condannato nell’eternità le atroci, inumane, sadiche violenze del nazismo tramutiamo il ricordo in promessa ed impegno: ciascuno combatterà sempre ed ovunque per contrastare ed impedire qualunque forma di razzismo, di prevaricazione, di ingiustizia. Sia la memoria di quanto è successo ieri monito per impedire che oggi e domani si ricreino situazioni che potrebbero essere l’anticipo di nuovi orrori singoli e collettivi, come purtroppo segnalano molti tragici avvenimenti di questi ultimi anni.
Ricordiamo, con l’olocausto, anche le troppe vittime, specie di religione ebraica, che altri regimi sanguinari hanno causato e che troppo spesso sono ignorate. Diciamo con voce chiara che la lotta contro l’antisemitismo passa anche dal completo riconoscimento, nel mondo, dello Stato di Israele. Bisogna sapere sradicare ogni tipo di estremismo religioso e politico e sapere che la cultura dell’accettazione e comprensione degli altri, base per una serena convivenza civile, dipende dalla capacità di dialogo tra culture diverse ma che non vi è cultura né civiltà né religione là dove sono negati i diritti umani.