Attualità

La droga uccide il cervello

Albert De Bonnet

Si parla meno, negli ultimi tempi, di droga, salvo qualche articolo o qualche coraggioso reportage da alcuni luoghi nei quali lo spaccio a cielo aperto rende difficile la vita di chi abita vicino.

In Italia i tossicomani ufficiali, abituali, costanti nell’uso sono più di 350.000. E soltanto 90.000 circa assumono metadone nei centri preposti.

La pandemia non ha arrestato lo spaccio ed il consumo che si è allargato alle più diverse sostanze, eroina, cocaina, ecstasy, anfetamine, ketamina e farmaci di qualunque tipo tra gli antidolorifici e antidepressivi.

Tutte le droghe producono danni sul cervello e, a seconda del dosaggio e del tempo di utilizzo, producono effetti allucinogeni, anche a distanza di anni da quando ci si è disintossicati e ci sono conseguenze gravi anche per il cuore e la respirazione.

In molti casi si unisce il consumo di stupefacenti o ansiolitici al consumo di alcol e gli effetti devastanti si vedono anche in certi incidenti sulle strade.

Spesso la codeina è usata come droga ed è aumentata la vendita di farmaci contraffatti o scaduti. Il crack, molto accessibile come costo, è pericolosissimo con gravi effetti sul cervello e come ogni droga può portare ad incontrollate violenze.

Sono ormai diventate altrettanto pericolose dell’eroina o della cocaina sostanze che invece alcuni vorrebbero legalizzare: la forza distruttiva della cannabis è aumentata per l’aumento delle percentuali di THC, componente psicoattivo che agisce sull’encefalo.

Il fumo di cannabis contiene migliaia di componenti chimiche diverse, anche cancerogene, non si tratta più dell’erba di una volta ma di un prodotto molto più elaborato e dannoso.

L’osservatorio europeo sulle droghe denuncia un aumento esponenziale di persone in terapia per dipendenza da cannabis e più cannabis ed hashish si consumano, e si consumano fin dall’adolescenza, più è impossibile rimediare ai danni fatti al cervello la cui maturazione arriva dopo i 22 anni.

Attacchi di panico, schizofrenia, gravi danni alla memoria, incapacità di apprendimento, di lavoro e di relazionarsi con gli altri, con un quoziente intellettivo ridotto perché il THC agisce sui recettori che stanno nel cervello, sono alcune delle conseguenze dovute all’uso di droghe che troppi, sbagliando, definiscono leggere.

Inalare il THC dà affetti uguali all’uso di LSD e per la situazione allucinogena che si crea se da un lato si perde la capacità di provare sentimenti, di esercitare le funzioni superiori del cervello, dall’altro aumenta la probabilità di diventate violenti, senza rendersene conto, o comunque di perdere la percezione della realtà, del tempo e dello spazio.

La scienza ormai è stata chiara, non esistono droghe che non facciano gravi danni, pensare di legalizzare, anche solo alcune sostanze, è un delitto contro il futuro di troppe persone, specie giovani.

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