Attualità

La metastasi finanziaria

Da oltre un mese il governo ha sempre confermato la piena disponibilità ad accedere ai finanziamenti fino a 25.000 euro o ad una cifra pari al 25% del fatturato senza valutazione patrimoniale e quindi direttamente disponibile nel conto corrente. Al di là della sconcertante tempistica per l’evasione di queste pratiche tale volontà governativa avrebbe dovuto fornire liquidità alle imprese dopo oltre sessanta  giorni di assoluto lockdown ed interruzione dei flussi di cassa.

A tutt’oggi solo una minima parte di questi finanziamenti risultano erogati mentre per quelli già resi operativi la criticità emerge sino ad assumere i connotati di una vera e propria truffa. A fronte di una richiesta di 20.000 euro o il 25% del fatturato di una partita IVA la quale aveva già precedentemente un accordo con l’istituto bancario per un fido di 10.000 il finanziamento complessivo che viene accreditato sul conto risulta dalla differenza tra l’ammontare, cioè 20.000 euro, ed il fido preesistente. Questa operazione rappresenta una vera e propria truffa in quanto il finanziamento dello Stato può essere utilizzato per far fronte alle scadenze che da oltre 60 giorni attendono di essere evase ma non per coprire posizioni finanziarie precedentemente debitorie.

In altre parole, gli Istituti bancari con il tacito consenso o peggio la complice ignoranza del governo utilizzano il finanziamento erogato per assicurare tutti i rientri dai fidi drenando di conseguenza buona parte di quella liquidità che lo Stato con grande fatica ha messo a disposizione come espressione per un reale e consistente incentivo alla ripresa economica.

Questa situazione rappresenta un vero e proprio “golpe finanziario” in quanto le risorse immesse nel circuito e destinate a dei soggetti economici vengono drenate dal sistema bancario per sanare le proprie criticità. In un simile contesto risulta paradossale il fatto poi che qualora si dovesse accedere nuovamente ad un fido si pagherebbero degli interessi aggiuntivi a quelli sulla erogazione della liquidità dello stato.

Quindi l’erogazione risulta utilizzata sostanzialmente dagli Istituti bancari per criticità finanziarie pregresse ma non per servizi alle imprese. Una truffa che rappresenta l’ennesima conferma di una complicità, se conosciuta, o ignoranza, nel caso opposto, da parte del Governo e di una inaudita disonestà da parte del sistema bancario.

A queste condizioni il nostro Paese è destinato alla metastasi economica.

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