Attualità

La patrimoniale

I sostenitori dell’introduzione  di una nuova tassa patrimoniale a sostegno delle giovani generazioni partono  dalla considerazione, anche corretta peraltro, di come siano aumentate negli ultimi anni le disuguaglianze nel nostro paese. A maggior ragione ora, dopo un anno e mezzo di “economia pandemica” all’interno della quale sono andati persi oltre un milione di posti di lavoro, contrariamente da quanto assicurato dall’allora ministro dell’Economia Gualtieri (“nessuno perderà il lavoro”), diventato adesso, per le sue acclarate “competenze”, candidato sindaco di Roma del Pd.

Come logica conseguenza di questa realtà oggettiva, e cioè le crescenti differenze sociali, bisogna evidentemente accettare come il sistema fiscale attuale finanziato con una crescente pressione fiscale risulti assolutamente inadempiente ed inappropriato nella funzione di diminuire le disuguaglianze sociali finanziando gli  ammortizzatori sociali e i servizi ai cittadini.

A questa andrebbe aggiunta un’altra conseguenza relativa alla responsabilità di chi, anno dopo anno, ha introdotto sempre nuove normative fiscali le quali hanno creato un sistema iniquo pagato solo una parte dei contribuenti. Non paghi siamo arrivati a rasentare il ridicolo con l’introduzione di lotterie degli scontrini e cash back.

Risulta evidente, quindi, come l’attuale sistema fiscale risulti assolutamente inadeguato e perciò non in grado di gestire con oculatezza delle risorse straordinarie aggiuntive provenienti da una nuova patrimoniale o tassa di successione senza una radicale riforma del sistema.

Basti ricordare come a fronte di un’evasione fiscale circa 110 miliardi di imponibile su un totale di 187, comprendente anche l’economia criminale, risultino acclarati oltre 200 miliardi di sperperi della stessa amministrazione pubblica che comprende quindi anche l’apparato fiscale (https://www.cgiamestre.com/abbiamo-piu-sprechi-che-evasione/).

Questi sprechi si configurano per il sistema economico delle imprese in costi aggiuntivi e fattori anticompetitivi. Viceversa per i cittadini in difficoltà gli stessi determinano la sottrazione di fondi e risorse finanziarie i quali altrimenti potrebbero venire utilizzati proprio per diminuire quelle disparità conosciute. Di fatto, l’ammontare di questi  sprechi, ai quali si può anche sottrarre l’ammontare dell’imponibile dell’evasione fiscale, configura in circa cento (100) miliardi la cifra espressione della incompetenza sistemica, rappresentando già una patrimoniale a carico dell’intera cittadinanza.

A questo si aggiunga, poi, come dai 21 miliardi delle finanze straordinarie destinate nell’ultimo anno e mezzo alle categorie più colpite dalle conseguenze di questa pandemia circa diciannove (19) siano stati utilizzati per fare fronte alle incombenze fiscali.

Al di là della soglia di ricchezza indicata alla quale applicare una tassa patrimoniale o un aumento della tassa di successione questo approccio rappresenta ancora una volta l’ennesima conferma di una volontà di fornire nuove risorse al ceto politico ma soprattutto governativo per aumentare la propria centralità e il potere nella distribuzione delle stesse risorse (28.11.2018 – https://www.ilpattosociale.it/attualita/la-vera-diarchia/).

E’ assolutamente inutile ricordare inoltre come Einaudi affermò  che una patrimoniale poteva essere intesa solo in via straordinaria e parallelamente ad un abbassamento della pressione fiscale e ad una sua semplificazione. Viceversa questo massimalismo politico centralista trasferito in economia rappresenta la conferma di una assoluta inadeguatezza di una classe politica e dirigente totalmente incapace di analisi economiche comparate ma più incline ad una gestione economica e fiscale legata ad ideologie del millennio precedente.

A margine si ricorda come il nostro Paese perda ogni anno 120 mila giovani diplomati e laureati che prendono la via dall’estero per cercare una collocazione professionale ed uno stipendio adeguato. Un fenomeno di emigrazione talmente complesso e di difficile gestione all’interno del quale, tuttavia, la scelta di una patrimoniale per arginarlo rappresenta un’offesa come espressione di una impreparazione ed una mancanza di conoscenza del fenomeno assolutamente inadeguati.

Diminuire le distanze sociali attribuendo nuove risorse ad un sistema fiscale iniquo che ha contribuito al loro aumento rappresenta un atto di follia fiscale ed economica.

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