Le 1.500 primule: il fiore del delirio italico
Ormai sembra imminente l’avvio della campagna di vaccinazione tanto negli Stati Uniti quanto in Europa. I vaccini a disposizione cominciano ad essere più di uno ma, in attesa delle autorizzazioni della statunitense FDA e della Europea Ema, i singoli paesi si attivano al fine di individuare i luoghi ed allestire le strutture all’interno delle quali questa complessa operazione di vaccinazione di massa risulterà gestibile.
In questo senso giova ricordare come le prime categorie che verranno vaccinate saranno sicuramente le persone anziane per tutelare le quali in questa operazione viene richiesta un’alta attenzione sotto il profilo dei tempi di attesa e della accessibilità alle strutture.
In questo senso, allora, ad Amburgo, in Germania, si stanno allestendo già da un mese, all’interno della struttura fieristica, dei padiglioni nei quali vengono allestite le strutture idonee per la vaccinazione anti covid.
Una scelta intelligente perché permette a tutte le numerose persone in attesa della vaccinazione di restare all’interno di una struttura coperta, magari fornite di posti a sedere, in considerazione anche delle categorie che per prime riceveranno questo vaccino, cioè le più esposte e più anziane.
Un esempio, quindi, di polo vaccinale funzionale anche perché è raggiungibile con estrema facilità utilizzando la metro o con auto private usufruendo dei grandi parcheggi disponibili.
Il governo tedesco ha già raggiunto un accordo con gli istituti federali da oltre un mese per la realizzazione di circa sessantasei (66) strutture simili a questa di Amburgo le quali possono assicurare singolarmente fino a 7.000 vaccinazioni giornaliere.
Anche il nostro Paese, con estremo ritardo unito ad una insopportabile lentezza, sta ponendo le basi per la realizzazione di una “lucida” strategia sanitaria, espressione della vision logistica ed operativa del commissario Arcuri e dall’architetto Boeri. Ai padiglioni fieristici germanici già strutturati, corretta e valida conferma del pragmatismo tedesco, il nostro governo per mano di Arcuri e Boeri propone millecinquecento (1.500) “creative” tensostrutture a forma di primula da realizzare nelle città italiane. Non sazi della manifestazione della italica sintesi di creatività ed innovazione questi centri vaccinali verranno realizzati all’interno delle piazze cittadine, magari all’interno delle Ztl e forse anche in isole pedonali. Nei nostri centri storici quindi, che risultano piuttosto impermeabili alle persone che rappresentano le categorie per prime interessate dalla vaccinazione non esistendo servizi pubblici adeguati e neppure parcheggi per i familiari che li volessero accompagnare.
E questa rappresenta la prima grande differenza con la scelta del governo di Angela Merkel. All’interno di queste strutture a Primula, poi, verranno organizzate le vaccinazioni. Questo determina la necessità di allestire 1500 catene del freddo per mantenere alla temperatura indicata il vaccino. Sotto il profilo della strategia logistica un suicidio annunciato che prevede una gestione estremamente complessa. Viceversa in Germania queste catene del freddo al massimo saranno sessantasei come i centri vaccinali. Ecco individuata la seconda grande differenza operata dal governo italiano rispetto alle scelte della Repubblica federale tedesca.
Senza dimenticare come all’interno di un padiglione fieristico le migliaia di persone che giornalmente si recheranno all’appuntamento con il vaccino potranno usufruire di posti a sedere all’interno della struttura fieristica. Una possibilità assolutamente esclusa con la ridicola superficie offerta dalle “primule” ideata al netto delle esigenze delle persone e del loro complicato accesso.
Solo in Italia una situazione emergenziale viene sfruttata per offrire una visibilità creativa a danno dell’aspetto funzionale e nello specifico dei cittadini. Solo in Italia.