Piano Fanfani
Da più parti e da molto tempo si sottolinea come sia impossibile, non solo per gli studenti, trovare una casa in affitto, nelle grandi città, e trovarla a prezzi accessibili rispetto agli stipendi.
Come Il Patto Sociale ha già ricordato in altre occasioni da decenni nelle grandi città, ma non solo, non esiste un piano di edificazione di edilizia popolare o convenzionata. I precedenti governi si sono inventati il bonus 110% per far ripartire l’edilizia con i seguenti brillanti risultati:
- truffe di ogni genere;
- aumento spropositato dei costi delle materie prime;
- danno per coloro che sono stati truffati dalle imprese;
- spaventoso buco per lo Stato che oggi non ha più le risorse per fare quel che sarebbe necessario almeno per la sanità.
Se, per crearsi facili consensi elettorali, invece di occuparsi dei cappotti e delle ristrutturazioni, vere o fasulle, di case, casette o condomini si fosse provveduto a mettere in sicurezza le scuole, che stanno più o meno crollando, e ponti e cavalcavia, che sono ormai quasi tutti ad una corsia per evitare che l’eccessivo peso li faccia ulteriore peggiorare, l’edilizia sarebbe ripartita in modo più utile ed onesto e lo Stato avrebbe infrastrutture ed edifici pubblici idonei e non pericolosi.
Se si fosse dato il via a un piano per la costruzione di edifici di edilizia popolare e convenzionata, oggi non avremmo il problema di studenti accampati con le tende, di speculazioni di privati che, in città come Milano, fanno pagare oltre 1000 euro al mese per 30 metri quadri e non avremmo tante persone del Sud costrette a rifiutare lavoro al Nord perché non in grado, con lo stipendio, di pagarsi l’affitto.
Vale forse ricordare ai governanti di ieri e come suggerimento a quelli di oggi quel famoso piano Fanfani che diede lavoro a 50mila operai e perciò all’edilizia e realizzò case per chi non le aveva.