Ragion di Stato e interesse collettivo
In questi giorni abbiamo gioito per la liberazione di Zaki ed apprezzato il delicato lavoro del governo italiano che ha aiutato ad arrivare a questa soluzione.
Sono purtroppo poi seguite una serie di elucubrazioni e di fantasiose ipotesi alle quali rispondiamo molto in sintesi: l’Egitto ha bisogno dell’Italia, l’Italia ha bisogno dell’Egitto, inoltre il presidente al Sisi, piaccia o non piaccia, con tutti i difetti che ci sono in un sistema ancora lontano dall’essere una democrazia compiuta, è un importante, decisivo baluardo contro le corti islamiche ed i Fratelli musulmani che tanto dolore e sangue stanno ancora spargendo in Africa e non solo.
Se una nota stonata c’è stata, a nostro parere, è l’aver offerto il volo di Stato per il rientro di Zaki, volo che infatti Zaki ha rifiutato. E’ stato un inutile di più, che ha portato a critiche e perplessità verso chi, con questa iniziativa, non aveva capito anche i risvolti diplomatici e di opportunità politica che sarebbero seguiti per tutti i protagonisti di questa brutta vicenda, Zaki per primo.
Purtroppo il mondo è pieno di ingiustizie e di governanti che non rispettano oppositori, giornalisti, donne libere e diritti inalienabili, portato a casa Zaki riprendiamo ad occuparci dei tanti che, non solo nelle carceri, sono privati della libertà e del diritto di parola e di critica sapendo che comunque la ragion di Stato prevale quando è in gioco l’interesse collettivo, basti pensare alla Turchia, al grano ucraino e a chi potrebbe provare a mediare per la fine del conflitto.