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Tutte storie brevi

Dopo le tante sollecitazioni arrivatemi, da amici e lettori, mi trovo anch’io a parlare del giallo dell’estate 2024, tornando con la memoria ad un altro gossip, con conseguenze anche giudiziarie, che infiammò l’estate 2009 e scosse per qualche tempo il mondo della politica.

Allora la Guardia di Finanza svelò un sistema, messo in piedi da Tarantini, il quale aveva confidenza con Berlusconi e con molti politici pugliesi, per ottenere favori nel mondo delle attività imprenditoriali. Berlusconi lo aveva conosciuto solo l’estate precedente, comunque il Cavaliere si fidò di lui tanto da ricevere nei palazzi del potere un gruppo di sue ‘amiche’. La pietra dello scandalo, per il Presidente del Consiglio, fu la D’Addario, che all’epoca molti definirono un’escort e che, in seguito, divenne testimone dell’inchiesta consegnando registrazioni sui suoi rapporti col Cavaliere e sugli incontri che aveva avuto con lui a Palazzo Grazioli.

La D’Addario sparì poi dalle cronache per ritornarci, nella primavera 2022, con alcune interviste relative all’antica problematica ‘sesso e potere’. E in quell’occasione raccontò disperata che era stata abbandonate da tutti e che si doveva occupare di pulizie.

Lungi da me paragonare la D’Addario alla Boccia o Sangiuliano a Berlusconi. Ma se i personaggi cambiano e sono diversi, come diverse sono le storie e il loro finale, in genere comincia tutto, più o meno, nella stessa maniera: una persona di potere, di norma maschio, una bella donna che vuole farsi strada, che ritiene di meritarlo, che è disponibile a prendere scorciatoie per arrivare all’obiettivo e auspica riconoscenze congrue per i favori, affettivi o sessuali non fa differenza, che ha concesso.

La storia della D’Addario ce la siamo tutti dimenticata ma andando su internet la ritroviamo. Questo dimostra due cose: che abbiamo tutti la memoria corta e che il web invece non perdona perché la sua memoria è eterna.

Se, come abbiamo detto, i personaggi cambiano ma le storie iniziano tutte, sostanzialmente, allo stesso modo, continuiamo però a chiederci come sia possibile che persone colte, avvedute e di un certo potere diventino così fragili da affidare le chiavi del proprio cuore, dei propri sentimenti e addirittura delle stanze del potere a persone che conoscono da pochissimo tempo, magari neanche due mesi.

Com’è possibile che agli uomini, specie non più giovani, non passi mai per la testa che alcune fanciulle alte e bionde possano avere anche interessi diversi rispetto a quello di ascoltare la loro intelligenti conversazioni o a usufruire delle loro, più o meno, fantasmagoriche prestazioni?

La carne è debole, va bene, ma il cervello dovrebbe saper resistere e ricordare di utilizzare sempre, magari anche mentre si parla nell’auto di scorta o sul taxi, in aereo e finanche in famiglia e ancor più poi con persone quasi estranee, che un bel tacer non fu mai scritto e che il ricatto, più o meno manifesto, è prassi in gran parte del mondo politico e non solo in quello.

Mi dispiace che la signora D’Addario sia in condizioni critiche, una seconda chance, dopo tanti anni, dovrebbe essere data a tutti, e non si dispiaccia la signora Boccia, che non conosco e mi auguro di non conoscere mai, se io, come tanti altri, pensiamo che non sia tutta farina del suo sacco il suo tampinamento a Sangiuliano, tampinamento che continua tuttora con quotidiane dichiarazioni sui social network.

Se ci sono estremi civili o penali ovviamente lo vedrà la magistratura, se sarà chiamata a intervenire. Ciò che è assolutamente certo è che, al di là delle eventuali promesse non mantenute da Sangiuliano, la signora Boccia da un punto di vista morale, ammesso che il termine morale si possa ancora usare, è persona infrequentabile in quanto inaffidabile, al di là delle sue eventuali capacità ed intelligenze lavorative (chissà se la Rayban la contatterà visto la pubblicità fatta agli occhiali che registrano e riprendono?).

Auguriamo ovviamente all’ex ministro di superare velocemente il trauma, di ritrovare una serena vita affettiva con sua moglie e anche un proseguimento di carriera confacente alle sue competenze.

Gli italiani dimenticano, dice un detto siciliano ‘chinati giunco che passa la piena’. Sangiuliano si è inchinato di fronte ai suoi errori, gli auguriamo di potersi presto rialzare.

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