Il drammaturgo, romanziere e giornalista statunitense Robert Montgomery Bird, nel 1837 scrive il romanzo, mai tradotto in italiano, Nick of the Woods dove descrive la natura selvatica dei popoli nativi. Sessantatre anni dopo, nel 1900, l’editore Paravia di Torino pubblica il romanzo di Emilio Salgari intitolato Avventure fra le Pellirosse. Nel 2017 la professoressa Ann Lawson Lucas, direttrice del Dipartimento di Letteratura Italiana dell’Università di Hull in Gran Bretagna, scopre che il libro di Salgari non è altro che la traduzione quasi letterale dell’originale romanzo di Bird.
Il pittore e scrittore inglese Thomas Heaphy nel 1861 consegna a una tipografia di Londra il suo racconto prossimo alla stampa, intitolato A Wonderful Ghost Story Being Mr H’s Own Narrative dove è narrata la storia di una bella e giovane signorina che sfida un pittore a ritrarla basandosi solo sul ricordo di lei. Nel 1861 lo scrittore inglese Charles Dickens, già molto noto all’epoca, pubblica sulla rivista “All the Year Round” una raccolta di racconti intitolata Four Ghost Stories. Uno di questi The Portrait-Painter’s Story (La storia del ritrattista) narra la storia di una bella e giovane signorina che sfida un pittore a ritrarla basandosi solo sul ricordo di lei. Thomas Heaphy, dopo aver letto il libro, scrisse a Dickens accusandolo di plagio ma egli rispose di essere innocente e di aver preso ispirazione da un racconto sentito durante un incontro fra amici. Nel 2012 la British Library di Londra organizza la mostra “A Hankering after Ghosts, Charles Dickens and the Supernatural” dedicata alla passione dello scrittore per le storie gotiche e lo spiritismo, attingendo direttamente dalla sua personale biblioteca. Fra i suoi libri è stato ritrovata la versione autografa del racconto di Thomas Heaphy pronta per andare in stampa.
Bertram Fletcher Robinson, sportivo, attivista politico, giornalista, e scrittore inglese, tra il 1893 e il 1907, scrive circa 300 articoli, tra i quali una serie di racconti che narrano di un detective chiamato Addington Peace.
Nel 1900 stringe amicizia con lo scrittore e drammaturgo inglese Arthur Conan Doyle (creatore del famoso detective Sherlock Holmes) durante un viaggio in nave da Città del Capo a Southampton. Varie fonti citano che nello stesso anno Robinson incontrò Doyle e gli raccontò di varie leggende inglesi di cani spettrali e che lo stesso Robinson scrisse, poco tempo dopo, un manoscritto intitolato An Adventure on Dartmoor ambientato nell’altopiano della contea del Devon.
Nel 1901 Arthur Conan Doyle pubblica The Hound of the Baskervilles (Il mastino dei Baskerville) ambientato nell’altopiano della contea del Devon.
Quando chiesero a Doyle conto di questa somiglianza egli ammise che doveva l’ispirazione per questa storia al suo amico Bertram.
Julian Gloag, scrittore e sceneggiatore inglese, nel 1963 pubblica il suo più celebre romanzo intitolato Our Mother’s House. Quindici anni dopo, nel 1978, l’inglese Ian McEwan (oggi noto scrittore di fama internazionale) pubblica la sua prima opera intitolata The Cement Garden. Il giovane McEwan quando, poco tempo dopo, venne accusato di aver copiato la trama del libro di Gloag, si difese parlando di semplice ispirazione. La critica letteraria fu lapidaria. La “Casa di Nostra Madre” e “Il Giardino di Cemento” condividono temi comuni e fili della trama. Entrambe coinvolgono un gruppo di bambini di età mista che nascondono la morte della madre e occultano il suo cadavere all’interno della casa di famiglia tentando di continuare a vivere come se nulla fosse accaduto. Entrambe le trame raggiungono i loro obiettivi attraverso l’arrivo di personaggi maschili più anziani che capiscono cosa sta realmente succedendo. Nel 1977 la scrittrice inglese di romanzi rosa, Lucilla Andrews pubblica un libro di memorie sulle sue esperienze in guerra intitolato No Time For Romance. Da ragazza la Andrews si unì alla Croce Rossa britannica e si formò come infermiera presso l’ospedale St. Thomas di Londra. Nel 2001 Ian McEwan pubblica il romanzo Atonement (Espiazione). Poco tempo dopo, una studentessa si rese conto che le due opere erano molto simili. McEwan venne nuovamente accusato di plagio. Lui replicò alle nuove accuse rispondendo: “Ispirato dalla Andrews sì, copiato no”. Nonostante ciò, le similitudini nella trama (oltre che alcuni brani quasi identici) sono significative: Briony, la protagonista del romanzo, come la Andrews durante la guerra, cura i soldati malati tornati in patria e sogna di diventare una scrittrice. Molte delle routine della vita dell’ospedale sono identiche, così come molte reazioni di Briony a certe situazioni.
Nel 1987, i noti cantanti Albano Carrisi e Romina Power pubblicano in Italia la canzone I Cigni di Balaka nel loro album intitolato “Libertà!”.
Nel 1990, Michael Jackson pubblica negli Stati Uniti la canzone Will You Be There inserendola nel suo album intitolato “Dangerous”.
Nel 1992 Carrisi denuncia Jackson per plagio asserendo che le due canzoni sono identiche. I periti incaricati dal tribunale stabilirono che il plagio sussisteva e, in primo grado, il cantante americano fu condannato a pagare quattro milioni di dollari. Nel 1999 la Corte di appello civile di Milano ha poi confermato la sentenza con la quale il Tribunale, nel 1997, affermava che Michael Jackson non aveva plagiato la canzone di Albano Carrisi ma che entrambi i cantanti si erano “ispirati” ad una canzone del 1939, sprovvista di copyright, Bless You For Being An Angel del gruppo musicale Ink Spots. Gli stessi avevano a suo tempo dichiarato di essersi “ispirati” per la loro canzone ad una melodia dei Popoli Nativi Americani.
Nel 2009, Jamie Tehrani, antropologo alla Durham University britannica pubblica uno studio in cui ha individuato e comparato 35 versioni di Cappuccetto rosso della quale, la prima versione nota, è una favola risalente a 2600 anni fa.
E questi sono solo alcuni esempi dell’antico e, sempre più frequente e diffuso, vizio del copiare. Se poi aggiungete che uno dei più grandi critici d’arte contemporaneo, Jonathon Keats, afferma che “i falsari sono i più importanti artisti della nostra epoca” allora il giovane Ducasse2 c’aveva davvero visto lungo: “Il plagio è necessario, lo richiede il progresso”.(2)
1./2. Isidore Lucien Ducasse (1846-1870), poeta e scrittore.