Una ricerca presentata nei giorni scorsi a Roma da FederlegnoArredo, Fondazione Costruiamo il Futuro e Fondazione Edison porta alla luce dei numeri importanti. Sono 37 i musei e archivi d’impresa del settore legno-arredo censiti in Italia, una realtà in crescita nel nostro Paese e strettamente connessa al turismo culturale, tanto che di recente il ministero per i Beni culturali ha siglato un Protocollo di intesa per la valorizzazione di queste realtà e di progetti volti alla loro integrazione nei percorsi museali italiani. I musei dell’arredo-design hanno un rilievo particolare sia per la natura stessa dei prodotti in questione, sia per il riconoscimento internazionale attribuito al Design made in Italy e al valore storico della sua tradizione. C’è inoltre da sottolineare l’importanza che il comparto legno-arredo ricopre nel panorama della manifattura italiana, come fa notare il vicepresidente della Fondazione Edison, Marco Fortis: un settore composto da 79mila aziende che, nel 2016, hanno generato circa 41 miliardi di fatturato, ovvero il 4,6% del manifatturiero italiano nel suo complesso (Rapporto Fla 2016). Volendo localizzare questi musei, appare evidente come la stragrande maggioranza siano concentrati nelle aree della Brianza e del Comasco, in Veneto (e in particolare nel distretto muranese del vetro), in Emilia Romagna e nelle Marche.
Il museo di Kartell, azienda del design fondata nel 1949 da Giulio Castelli, è uno degli esempi più importanti nel panorama italiano. Kartellmuseo è nato nel 1999 in occasione del cinquantesimo anniversario dell’azienda ed è stato creato dal Presidente Claudio Luti con l’obiettivo di conservare, promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, ideale, materiale e immateriale dell’azienda. “Il nostro museo si è rivelato uno dei più efficaci strumenti di marketing degli ultimi anni. Eppure tutto è nato dalla volontà di mio nonno e mio padre di valorizzare il grande patrimonio documentale dell’azienda che proprio mio nonno, con grande lungimiranza, aveva raccolto negli anni”. Così Lorenza Luti, direttore marketing di Kartell, racconta com’è nata l’idea di fondare un museo aziendale adiacente alla fabbrica di Noviglio, alle porte di Milano. Firmato da Ferruccio Laviani, il percorso espositivo si estende su 2.500 metri quadrati e contiene oltre mille oggetti tra prototipi, fotografie, schizzi e documenti di grande valore storico e documentale. Complessivamente i musei e gli archivi fondati dalle aziende del comparto attraggono ogni anno circa 150mila visitatori, soprattutto esperti e operatori del settore, ma anche turisti occasionali, attratti dalle mostre temporanee che molti di questi musei allestiscono durante l’anno. Si tratta in genere di luoghi aperti al pubblico e visitabili gratuitamente, il che fa comprendere l’impegno di risorse, tempo e personale che questo genere di attività comporta per le aziende.
“Intercettare i turisti ‘puri’ è la nostra grande sfida, ma non è facile, dal momento che il nostro museo si trova fuori Milano”, spiega Giulia Molteni, responsabile marketing e comunicazione di Molteni&C, azienda di Giussano (Monza Brianza) che ha inaugurato il suo museo, progettato da Jasper Morrison, nel 2015, in occasione di Expo e degli 80 anni dell’azienda. Il museo attira 6mila visitatori l’anno e si propone soprattutto di essere memoria e testimonianza della storia dell’azienda e del design italiano, visto che al suo interno si trovano anche 4.500 documenti fotografici e cartacei, tra cui, ad esempio, le immagini dei “pionieri” che nel 1961 diedero vita al Salone del Mobile di Milano. Un compito confermato anche da altri imprenditori, che sottolineano l’importanza di questi musei o archivi come primo strumento di conoscenza delle aziende, delle loro storie e caratteristiche.
Anche il museo di Potrona Frau a Tolentino, nelle Marche, è nato in occasione di un anniversario importante, il centenario dell’azienda fondata nel 1912. Progettato dall’architetto Michele De Lucchi, ospita prodotti, prototipi, foto, grafiche e documenti su uno spazio di 1.400 metri quadrati, visitati lo scorso anno da 4.500 persone.
Accanto ai musei aperti al pubblico, esistono molte realtà come il Museo Alessi o l’archivio Cassina, che sono invece rivolti a professionisti del settore, studenti o ricercatori, che possono accedervi su prenotazione per raccogliere materiale utile al loro lavoro o studio.