La moralità degli animali
L’etologo Marc Beckoff, autore del libro ‘La vita morale degli animali’, in un’intervista rilasciata anni fa al quotidiano La Stampa dichiarò, tra l’altro: «Se noi decidiamo di lanciare un missile siamo convinti di non mettere a repentaglio la nostra incolumità anche se non rispettiamo le regole, negli animali sociali si rispettano invece le regole e chi non lo fa è pesantemente sanzionato. Gli animali sono più morali di noi. Se osserviamo i comportamenti morali vediamo che sono divisi in tre categorie: la cooperazione, l’empatia e la giustizia. Nel primo gruppo troviamo l’altruismo, la reciprocità, la lealtà e la fiducia; nel secondo la compassione, il dispiacere, la capacità di consolare; nel terzo la condivisione, l’equità, la correttezza e il perdono. Questi comportamenti li ritroviamo negli animali sociali, come spesso negli esseri umani, i quali però nell’attuale società sembrano sempre meno capaci di dare loro corso, in sintesi di provare empatia”.
Beckoff, a fronte di tutti gli studi compiuti direttamente sul campo osservando in natura gruppi di animali sociali, sostiene che la moralità, come la giustizia, per gli animali non è una questione astratta come per gli esseri umani, per i quali notoriamente le regole cambiano a seconda delle cultura dominante. Infatti, dimostra con chiari esempi come i comportamenti degli animali siano pratici e di conseguenza nel branco sono puniti gli imbroglioni, gli aggressivi, e quanti non cooperano. «La moralità è un insieme di comportamenti correlati e indirizzati verso gli altri per regolare le relazioni all’interno dei gruppi sociali», afferma Beckoff. E’ quindi necessario, per vivere in un branco, che vi siano requisiti condivisi, norme comportamentali stabilite e l’abilità di prendere decisioni. Lo vediamo anche quando osserviamo gli animali domestici giocare tra loro, anche se gli animali da compagnia, vivendo con noi, e quindi meno a contatto coi loro simili, a volte dimenticano le regole della convivenza che vigono nel branco. In natura i lupi ad esempio, o i coyote, giocando si mordono, si spintonano senza farsi male, mentre nell’area cani possono succedere litigi, anche violenti.
La moralità, sostiene Beckoff, è una necessità, un modo per adattare i singoli alla vita sociale del gruppo, perciò vi è un legame tra evoluzione morale e sociale. Queste regole, che guidano anche le società umane, sono però spesso infrante dall’uomo, sia all’interno dello stesso nucleo, Paese, nazione o famiglia, che tra nuclei diversi e nel momento nel quale si creano violazioni delle regole si arriva a manifestazione di autentica malvagità, quella malvagità che negli animali non esiste.
L’animale uccide per mangiare, spesso l’uomo uccide per piacere o perché la parte violenta prevarica su tutto. Lo vediamo nelle guerre, anche ai giorni nostri, dovendo prendere atto che gli orrori del passato non sono un deterrente sufficiente rispetto alla capacita di commettere nuove barbarie. Nelle guerre infatti, anche oggi, nonostante tutto il progresso tecnologico, che purtroppo non sempre corrisponde ad un progresso di civiltà, nonostante tutte le conoscenze che abbiamo sulle devastanti conseguenze che hanno avuto i delitti del passato, si commettono ancora azioni di pura crudeltà con feroce accanimento contro gli inermi e i civili.
L’etologia è perciò una scienza che, anche per chi non può studiarla direttamente in natura osservando il comportamento degli animali sociali, può essere molto utile per capire meglio la condotta degli uomini e per cercare di far crescere una cultura di maggior rispetto reciproco.