Costume e Società

La Pet Therapy è un’opportunità e per questo serve una vera formazione professionale

Il potere terapeutico degli animali è ormai dimostrato da anni ed anche in Italia, in molte regioni, si sono aperti gli ospedali sia agli animali dei pazienti, per brevi incontri, sia alla Pet Therapy. Quello che però manca ancora è una più corretta disciplina che regoli la formazione degli istruttori e dei conduttori degli animali adatti alla Pet Therapy, settore che è in gran parte ancora gestito dai privati e dal fai da te. Anche le linee guida nazionali, mancate per troppo tempo, di fatto non hanno ottenuto quel supporto di regole e di mezzi economici necessari a fare di questo settore una vera opportunità per i malati e per chi vi lavora, e a corsi tenuti da persone preparate si affiancano anche corsi improvvisati e costosi.

Anche la scelta del cane è importante fin dall’inizio, non tutti sono adatti non solo per razza ma anche per indole e perciò anche in questo settore la presenza di un istruttore qualificato per aiutare il cane è basilare per evitare spiacevoli sorprese e così come non tutti i cani sono adatti non tutti gli essere umani sono in grado di diventare istruttori o collaboratori del cane o di qualunque altro animale dedicato a lavorare per Pet Therapy. La simbiosi tra uomo e animale deve poi coinvolgere non solo i pazienti ma anche il nucleo famigliare, i medici, gli infermieri, perciò oltre ad essere preparati bisogna avere un forte grado di empatia e capacità di sacrificio e spesso gli animali lo capiscono prima degli umani. La speranza è che la politica capisca presto la necessità di istruire dei veri corsi di formazione che diano garanzie sulla qualità professionale e giusto riconoscimento economico a chi svolge questa attività negli ospedali e nei centri pubblici di rieducazione.

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