Il lupo rischia di estinguersi per i troppi ibridi con i cani
Difendere l’ambiente e le diverse specie animali, patrimonio comune e insostituibili risorse per la salvezza dell’ecosistema, e perciò della nostra esistenza, significa anche tornare ad occuparci seriamente dell’ibridazione tra lupo e cane, sia che essa avvenga all’interno di allevamenti, per altro non autorizzati all’ibridazione, sia per così dire in natura. Se attraverso controlli più attenti possono essere impedite ibridazioni da parte di allevatori che immaginano possibile creare nuove razze o rinsanguarne alcune già esistenti, pratiche che sono pericolose e dannose, in natura il problema è più complesso per la mancanza, in molte aree geografiche, di una vera cultura diffusa contro il randagismo e l’abbandono di cani. I cani lasciati vaganti, senza quel controllo che, come ricorda la Commissione europea, spetta di dovere agli Stati membri attraverso i vari enti, nazionali e territoriali, in zone limitrofe a dove vivono i lupi porta di fatto alla nascita di soggetti ibridi. Sappiamo che, fortunatamente, i lupi, dopo essere stati quasi estinti, stanno ripopolando lentamente il territorio contribuendo così all’equilibrio dello stesso, basta pensare all’eccessivo, e spesso, non solo per l’agricoltura, pericoloso numero di cinghiali ed ungulati vari, cervi, caprioli, daini etc. per contenere il numero dei quali, anche attraverso la selezione naturale degli animali più deboli, la presenza dei lupi è indispensabile. L’unione tra lupo e cane porta alla nascita di ibridi che sono soggetti più pericolosi perché non temono l’uomo, discendendo dal cane, non hanno timore di attaccare animali domestici e d’allevamento perché discendono dal lupo e comunque devono mangiare. Ma al di là di questo aspetto il pericolo più grande che si corre con la nascita di ibridi è la snaturazione del lupo, la perdita del suo Dna caratteristico ed originario con in più l’insorgenza di patologie tipiche del cane, dopo millenni di convivenza con l’uomo, ma ancora sconosciute, fortunatamente, ai lupi. Ispra avverte che si è ormai segnalata la presenza di soggetti ibridi anche sulle Alpi e perciò è necessario che si ponga rimedio a quanto non è stato fatto fino ad ora in molti paesi europei e in Italia specialmente nel centro sud dove il randagismo e particolarmente diffuso e dove, specie in campagna, sono lasciati liberi cani di proprietà non sterilizzati. Per approfondire meglio l’argomento si consiglia di documentarsi anche sul è progetto europeo MIRCO-Lupo