Costume e Società

Sono solo un figlio della natura

Piccole e grandi storie di fraterna animale amicizia

2014, maggio. Siamo in Nord America, al confine con il Canada. Una sera Carson, un bimbo di 3 anni, si perde nel bosco vicino a casa sua. Piove e tira un forte vento gelido. I genitori, resisi conto poco dopo di quanto è accaduto, chiamano i soccorsi. Si mobilita l’intero paese. Interviene anche la polizia con gli elicotteri ed inizia una lunga notte di ricerche che terminerà solo all’alba. Una donna intravede in lontananza un cane accucciato. È Cooper, l’amico cane del bambino. È molto infreddolito. Sotto di lui i soccorritori trovano Carson sereno, ben protetto e al caldo.

2014, luglio. Siamo in Siberia. Karina Chikitova, una bimba di 4 anni, si allontana dalla casa di sua nonna e scompare nella foresta. Oltre a lei non si trova anche il suo amico cane, Kyrachaan. Iniziano le ricerche a cui prenderanno parte più di cento persone. Passano dieci lunghissimi giorni e le speranze di ritrovarla viva si affievoliscono sempre di più, soprattutto quando Kyrachaan rientra in paese senza la bambina. Ma l’animale, nonostante il suo evidente stato di deperimento, usa le restanti forze per trascinare i presenti verso la foresta. Così lo seguono e ritrovano la bimba sotto un cespuglio a sei chilometri da casa, molto stanca ma senza gravi ferite o lesioni. È stata ritrovata ed è sopravvissuta per undici giorni grazie all’accudimento (calore e cibo) del suo caro amico Kyrachaan.

2015, dicembre. Siamo in Italia. Un bimbo di 12 anni, affetto da Diabete di tipo 1, sta dormendo nella sua stanza quando sopraggiunge una improvvisa crisi ipoglicemica (un valore eccessivamente basso di zuccheri nel sangue). Al suo fianco sta dormendo Blanca, la sua amica cagnolina che, grazie al suo olfatto, si è resa conto del pericolo ed ha iniziato ad abbaiare insistentemente. I genitori, svegliati da tanto rumore, sono sopraggiunti immediatamente nella stanza riuscendo ad intervenire per evitare un aggravamento di una crisi che poteva essere molto pericolosa. Da allora, il bambino e la sua cara amica, sono inseparabili, sia di notte che di giorno.

2016, maggio. Siamo in Virginia (USA). Un bimbo di 3 anni, Manson, si è perso nel bosco vicino casa. Le ricerche iniziano da subito. Anche il suo amico cane Banjo è della squadra. Passano le prime ore ed arriva la notte. È molto buio e fa freddo. Ancora nessuna traccia del bimbo e di Banjo che, nel frattempo, si è staccato dal gruppo. Solo verso le tre del mattino alcuni soccorritori riescono a sentire Banjo abbaiare. Si trova lontano dalla loro area di ricerca. Lo raggiungono e ritrovano il piccolo Manson sano e salvo. A salvarlo e a riscaldarlo c’era Banjo, il suo caro amico cane.

2018, novembre. Siamo in Argentina. Tre piccoli bambini stanno giocando in campagna quando all’improvviso, da un cespuglio, salta fuori per difendersi un serpente molto velenoso. Senza esitazione, il loro caro amico cane Simon, si lancia sul rettile il quale, prima di scappare, riesce a morderlo in più punti. I bimbi corrono dalla madre a raccontarle quanto è avvenuto e a dire che il loro amico era in fin di vita. La signora Valeria Centeno, a quel punto, intraprende una battaglia contro il tempo (mobilitandosi anche sui social network) per trovare in tutto il Paese la quantità di antiveleno necessaria. Le scorte, infatti, non erano sufficienti né nel suo paese né in tutta la provincia. Simon si è potuto salvare grazie all’intervento di un funzionario del Dipartimento Nazionale dell’Ambiente informato per tempo. In seguito la signora Centeno al giornale Los Andes ha raccontato: “In ospedale mi hanno detto: Lei è consapevole di aver privato un essere umano dell’antidoto contro questo veleno per darlo a un cane? E io ho risposto: “Rispetto la vita delle persone ma anche quella del mio cane. Se non fosse stato per lui, quel serpente avrebbe morso i miei figli”.

Grazie signora Valeria e signor Funzionario e, soprattutto, grazie cari amici animali (in questo caso, dei coraggiosi cani) per queste lezioni di fraterna amicizia.

Potremmo continuare a riportare migliaia di altre storie di animali domestici e non, che nonostante noi, continuano quotidianamente a aiutarci o a venirci in soccorso perché è proprio vero che nell’economia della Natura, la valuta, non è il denaro ma la vita[1].

I’m just a child of nature, I don’t need much to set me free[2]

 

[1] Vandana Shiva (1952), scienziata e attiva ambientalista indiana
[2] sono solo un bambino/figlio della Natura, non ho bisogno di molto per liberarmi t.d.r.
John Lennon (1940-1980), Child of Nature, 1968

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