Dal 2024 caricatore unico nell’Ue, addio al gomitolo-cavi
Il Parlamento europeo ha approvato a valanga la direttiva che impone a Big-Tech, a partire dal 2024, d’introdurre per i prodotti venduti all’interno dell’Ue il caricabatterie unico, basato sulla tecnologia USB-C. Il testo legislativo è stato infatti approvato con 602 voti favorevoli, 13 contrari e 8 astensioni. Il voto è stato definito “storico” a Strasburgo, dove si è riunita in plenaria l’Eurocamera, perché finalmente darà la possibilità ai consumatori di risparmiare, di avere una vita più semplice e, al contempo, di rispettare di più l’ambiente. Insomma, è davvero ora di dire addio al gomitolo di cavetti impolverati e dimenticati nella scrivania.
“Abbiamo aspettato più di dieci anni per queste regole ma finalmente possiamo lasciare al passato l’attuale pletora di caricabatterie”, ha commentato il relatore del Parlamento Alex Agius Saliba (S&D). “Sono momenti difficili per la politica ma abbiamo dimostrato che l’Ue non ha esaurito le idee o le soluzioni per migliorare la vita di milioni di persone in Europa e per ispirare altre parti del mondo a seguirne l’esempio”. In particolare gli eurodeputati sono orgogliosi per essere riusciti a migliorare la proposta della Commissione aumentando le categorie di device portatili coinvolti dal provvedimento: l’USB-C si dovrà applicare non solo ai cellulari ma anche, per esempio, agli e-reader, alle cuffie senza fili, ai mouse, alle casse e via elencando. Nel 2026, poi, sarà la volta dei laptop.
Non solo. Alla Commissione si chiede di aprire “subito” il monitoraggio alla tecnologia di ricarica wireless ed operare, in modo analogo a quanto fatto per i cavetti, “entro 2 anni”.
“È un piacere essere qui e assistere al termine della procedura legislativa”, ha sottolineato la vicepresidente Margrethe Vestager, che in aula ha ringraziato il Parlamento per la solerzia. “Spero che questa collaborazione sia un anticipo di ciò che verrà”. “Il caricabatterie unico semplificherà la vita, ridurrà i costi e gli sprechi. E il periodo di transizione permetterà ai produttori di adattare le catene di valori”.
Secondo i calcoli dell’esecutivo Ue, la norma farà risparmiare fino a 250 milioni di euro l’anno sull’acquisto di prodotti inutili – i consumatori ora potranno scegliere se acquistare un device con o senza caricabatterie incluso – e ridurrà la creazione di circa 11mila tonnellate di rifiuti elettronici annui.
Tutti i dispositivi che supportano la ricarica rapida avranno
infatti la stessa velocità di ricarica, il che consentirà agli utenti di ricaricare i propri dispositivi alla stessa velocità con qualsiasi caricabatterie compatibile, e grazie ad apposite
etichette i consumatori saranno informati sulle caratteristiche di ricarica dei nuovi dispositivi e potranno facilmente capire se i loro caricabatterie sono compatibili. La parola d’ordine è una: interoperabilità. A conti fatti, una piccola rivoluzione.