Etichettatura alimentare: il Centro comune di ricerca pubblica una serie di studi in vista della revisione delle norme UE
Il Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione ha pubblicato i risultati di quattro studi scientifici relativi alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. I risultati di questi studi contribuiranno alla definizione delle politiche future. In particolare, contribuiranno alla valutazione d’impatto di una proposta della Commissione atta alla revisione delle norme UE sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, nel quadro della strategia “Dal produttore al consumatore” e del Piano europeo di lotta contro il cancro.
Gli studi riguardano diversi ambiti: l’etichettatura nutrizionale nella parte anteriore della confezione, l’etichettatura delle bevande alcoliche, l’informazione sugli alimenti attraverso mezzi diversi dall’etichettatura, inclusi quelli digitali, e l’etichettatura di origine dei prodotti.
Le ricerche dimostrano che in generale i consumatori apprezzano le etichette nutrizionali sulla parte anteriore della confezione come modo semplice e veloce per ottenere informazioni nutrizionali quando fanno la spesa. Globalmente, i consumatori preferiscono e utilizzano etichette più semplici e colorate. Un’analisi di mercato mostra che l’industria delle bevande alcoliche ha aderito volontariamente alla possibilità di fornire in etichetta informazioni nutrizionali e riguardanti gli ingredienti.
Gli studi evidenziano che tra settori e paesi esistono disparità nella frequenza e nel contenuto delle informazioni. I dati indicano inoltre che le informazioni sugli alimenti fornite attraverso mezzi diversi dall’etichettatura, come le etichette sugli scaffali e i display dei punti vendita, possono essere efficaci nell’incoraggiare i consumatori ad adottare comportamenti alimentari sani, rispetto ai mezzi online che richiedono strumenti esterni. Gli studi rivelano anche che le informazioni sul paese d’origine e sulla provenienza influenzano notevolmente le scelte alimentari dei consumatori.
Fonte: Commissione europea