Europa

Il Parlamento europeo chiede alla Commissione la tessera europea per la sicurezza sociale entro il 2022

Il Parlamento europeo chiede alla Commissione europea una proposta legislativa per la tessera europea di sicurezza sociale prima della fine del 2022. Approvando con 598 voti a favore, 59 contrari e 38 astensioni la direttiva in tal senso già licenziata dalla commissione Occupazione dall’Eurocamera due settimane prima, nella stessa seduta, il 25 novembre, il Parlamento europeo ha inviato un’esortazione alla Commissione europea affinché acceleri le proposte per una tessera europea di sicurezza sociale (Essp – European Social Security Pass), per facilitare la portabilità dei diritti di sicurezza sociale per i lavoratori mobili. L’Essp permetterebbe la verifica in tempo reale della situazione assicurativa e contributiva dei lavoratori mobili da parte delle autorità nazionali competenti dello Stato membro in cui intendono lavorare. Inoltre, aiuterebbe a combattere la frode sociale e il lavoro sommerso e consentirebbe ai lavoratori di tracciare e richiedere più agevolmente i loro contributi e prestazioni di sicurezza sociale.

Secondo i deputati, l’iniziativa Essp dovrebbe portare chiari benefici a tutte le parti interessate: lavoratori mobili, imprese, datori di lavoro, sindacati e autorità nazionali. Dovrebbe proteggere i diritti dei lavoratori e rendere le procedure amministrative scorrevoli ed efficienti in termini di tempo. Allo stesso tempo, dovrebbe rispettare la diversità dei sistemi nazionali di sicurezza sociale e non costituire un requisito per poter esercitare la libera circolazione. Secondo i deputati, qualsiasi scambio di informazioni attraverso l’Essp dovrebbe essere guidato dal rigoroso rispetto delle norme dell’Ue sulla protezione dei dati personali. Inoltre, i dati relativi alla sicurezza sociale e personali dovrebbero essere resi disponibili soltanto alla persona e alle autorità nazionali competenti interessate e non dovrebbero essere condivisi per altre finalità diverse dall’applicazione delle norme dell’Ue in materia di sicurezza sociale. L’attuale progetto pilota per la tessera europea di sicurezza sociale include solo le informazioni sulla copertura di sicurezza sociale dei lavoratori mobili. I deputati vogliono che l’Essp sia esteso ad altre aree del diritto del lavoro Ue come l’assicurazione sanitaria e le pensioni e che completi l’e-ID europea e le altre iniziative Ue per digitalizzare la sicurezza sociale.

Il via libera dell’Europarlamento, di fatto, è il punto di partenza dei negoziati sulla proposta, che vanno a culminare nel cosiddetto trilogo che vede al tavolo Parlamento, Consiglio Ue e Commissione. Prima però, serve che il Consiglio europeo concordi la sua posizione. La strada, almeno nella sua parte iniziale, non sembra in salita. Il Coreper, la riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri Ue, ha già dato il suo assenso. Il 6 dicembre, in occasione della riunione dei ministri comunitari del Lavoro, il Consiglio Ue potrebbe già comunicare il placet ai negoziati. E poi c’è il nuovo governo tedesco, che pone il salario minimo a 12 euro addirittura come priorità del contratto di coalizione tra Spd, Verdi e Liberali. “Puntiamo al trilogo sotto la presidenza francese”, ha dichiarato il commissario alle
Politiche Sociale e dell’Occupazione, Nicolas Schmit,confermando la spinta dell’esecutivo Ue.

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