Il Parlamento europeo chiede alla Commissione più controlli per il miele contraffatto
E’ il terzo prodotto più contraffatto al mondo e per questo il Parlamento europeo, su proposta del deputato ungherese Norbert Erdős, il primo marzo scorso ha approvato una proposta di risoluzione in cui alla Commissione europea si chiedono norme precise per contrastare il fenomeno. L’Unione europea, con 17 milioni di arnie e 600.000 apicoltori che producono 250.000 tonnellate di miele ogni anno, è il secondo produttore di miele dopo la Cina, paese da cui vengono la maggior parte delle importazioni verso l’UE. All’interno dell’UE i maggiori produttori sono Romania, Spagna e Ungheria. La contraffazione diventa così una piaga che danneggia i produttori e inganna i numerosi consumatori. Per questo nell’iniziativa proposta a Bruxelles si chiedono chiaramente
misure per migliorare le procedure di analisi, intensificare i controlli per meglio scoprire le truffe e inasprire le sanzioni per i truffatori e interventi sull’etichettatura in modo che i consumatori sappiamo da dove viene il miele che mangiano. L’Unione europea, con la Direttiva 2001/110/CE del Consiglio, del 20 dicembre 2001, concernente il miele stabiliva già standard molto elevati per la produzione del miele che evidentemente non sono stati rispettati del tutto. Secondo le analisi dell’UE, infatti, il 20% dei campioni rilevati nei controlli alle frontiere e presso gli importatori non rispetta le richieste europee tanto che alcuni prodotti risultano contenere sciroppi di zucchero o si usa addirittura miele che è stato raccolto in anticipo e seccato artificialmente. Nella Risoluzione, inoltre, si chiede anche l’aumento dei fondi per i programmi nazionali per l’apicoltura, il miglioramento della salute delle api (che dovrebbe passare anche dal divieto dell’uso di pesticidi nocivi), la protezione delle varietà di api locali e regionali. Una maggiore disponibilità economica permetterebbe di approfondire studi e ricerche sulle api e sul loro patrimonio genetico e di garantire una maggiore produzione di medicinali più efficaci, anche innovativi, per curare le api affette da malattie visto che quanto prodotto è ancora assai limitato. Naturalmente i fondi da stanziare servirebbero anche ad incentivare l’apicoltura e l’istituzione di una banca dati digitale comune, armonizzata a livello dell’UE, per lo scambio di informazioni tra gli apicoltori, i ricercatori e tutti i soggetti interessati, scienziati e medici veterinari compresi. Non da ultimo la Risoluzione sottolinea i numerosi effetti benefici che l’uso di miele offre. Adesso si attende una risposta concreta da parte della Commissione europea.