Europa

Il prossimo Parlamento europeo avrà 46 seggi in meno, la Commissione europea invita Macron a scegliere in quale gruppo stare nel PE

Gli eurodeputati hanno deciso di ridurre il numero di 46 seggi per il periodo parlamentare euro 2019-2024 in seguito alla Brexit, con la ridistribuzione di altri 27 seggi, che appartenevano al Regno Unito, tra i 14 paesi dell’Ue attualmente sottorappresentati. Le nuove norme entreranno in vigore in tempo per le elezioni europee del 2019, ma dovranno essere approvate dal Consiglio europeo. Il numero massimo di eurodeputati consentito dai trattati dell’UE è 751

Gli eurodeputati hanno invece bocciato la relazione elaborata dalla Commissione per gli affari costituzionali per la parte in cui proponeva di istituire un collegio elettorale congiunto che includesse l’intera Ue per votare sulle liste elettorali pan-europee, che affiancasse i seggi assegnati a ciascun paese. La proposta è stata cancellata dopo che il Ppe ha contestato l’assenza di basi legali per simile lista. Emmanuel Macron, sostenitore della lista pan-europea, ha detto che continuerà a sostenere l’idea facendo presente che i capi di Stato europei devono ancora votare sulla questione, in vista delle elezioni del Parlamento europeo del maggio 2019. «La Francia continuerà a difendere questa idea in futuro perché contribuirebbe a rafforzare la democrazia europea creando dibattiti sulle sfide europee e non rigorosamente su questioni nazionali emesse durante le elezioni europee», ha fatto sapere tramite  una nota.

Nel frattempo la Commissione europea ha invitato i partiti politici a dichiarare a quali gruppi europei al Parlamento europeo aderiranno dopo le elezioni del maggio 2019. «I partiti politici nazionali e regionali dovrebbero posizionarsi in modo chiaro e distinto sulle principali questioni in gioco nel dibattito europeo», ha affermato in un documento pubblicato il 14 febbraio, sollecitando anche a indicare il proprio candidato (a livello di raggruppamento politico europeo) per la presidenza della prossima Commissione europea («È importante nominare un candidato leader il più rapidamente possibile», ha detto il presidente della commissione Jean-Claude Juncker in conferenza stampa, presentando il rapporto).

L’invito a scegliere in quale raggruppamento europeo collocarsi è parso rivolto in particolare proprio a Macron, il cui partito, La Republique en Marche, non si è ancora affiliato a nessuno dei gruppi dell’assise continentale, né ha reso nota l’eventuale intenzione di dare vita a un nuovo gruppo.

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