La Commissione esorta gli Stati membri a intervenire sui programmi di “passaporti d’oro” e “permessi di soggiorno d’oro”, e a adottare misure immediate nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina
In una raccomandazione pubblicata il 28 marzo, la Commissione esorta gli Stati membri ad abrogare immediatamente i programmi di cittadinanza per investitori in vigore e a garantire che siano attuati controlli rigorosi per contrastare i rischi che presentano i programmi di soggiorno per investitori. La Commissione ha ripetutamente e sistematicamente espresso serie preoccupazioni in merito ai programmi di cittadinanza e di soggiorno per investitori e ai rischi ad essi inerenti. La raccomandazione fa parte della più ampia politica della Commissione volta a intervenire con decisione riguardo a tali programmi. L’attuale contesto dell’aggressione russa contro l’Ucraina mette in luce ancora una volta questi rischi.
Alcuni cittadini russi o bielorussi soggetti a sanzioni o che sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina potrebbero aver acquisito la cittadinanza dell’UE o un accesso privilegiato all’UE, compresa la possibilità di circolare liberamente nello spazio Schengen, nel quadro di tali programmi. Per contrastare questi rischi immediati, la Commissione oggi raccomanda agli Stati membri di valutare se debba essere revocata la cittadinanza concessa nel quadro di un programma di “passaporto d’oro” a cittadini russi o bielorussi che figurano nell’elenco delle sanzioni dell’UE in relazione alla guerra in Ucraina. I permessi di soggiorno rilasciati nel quadro di un programma di soggiorno per investitori a cittadini russi o bielorussi soggetti a sanzioni dovrebbero essere immediatamente revocati, a seguito di una valutazione individuale e nel rispetto del principio di proporzionalità, dei diritti fondamentali e del diritto nazionale degli Stati membri. Le stesse misure dovrebbero applicarsi ai cittadini russi o bielorussi che sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina.
Chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro dell’UE è al contempo cittadino dell’UE. La cittadinanza dell’UE conferisce automaticamente il diritto di libera circolazione, l’accesso al mercato interno dell’UE e il diritto di votare e candidarsi alle elezioni europee e locali. Ciò incide su tutti gli Stati membri e i rischi inerenti a tali programmi sono ancora una volta emersi chiaramente nel contesto dell’aggressione russa contro l’Ucraina.
La raccomandazione sottolinea quanto segue.
- Gli Stati membri che attuano ancora programmi di cittadinanza per investitori devono porvi fine immediatamente. Tali programmi non sono compatibili con il principio di leale cooperazione e con il concetto di cittadinanza dell’Unione sancito dai trattati dell’UE. Il 20 ottobre 2020 la Commissione ha avviato procedure di infrazione nei confronti di due Stati membri a causa del loro programma di cittadinanza per investitori. Ha inoltre esortato un altro Stato membro a porre fine al programma. Nel frattempo, due Stati membri hanno abolito i loro programmi o sono in procinto di farlo.
- Gli Stati membri interessati dovrebbero effettuare valutazioni al fine di stabilire se debba essere revocata la cittadinanza precedentemente concessa a cittadini russi o bielorussi soggetti a sanzioni o che sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina. Nell’effettuare tale valutazione, gli Stati membri interessati devono tenere conto dei principi stabiliti dalla Corte di giustizia dell’Unione europea per quanto riguarda la perdita della cittadinanza dell’Unione.
I programmi di soggiorno per investitori aumentano i rischi in materia di sicurezza, riciclaggio di denaro, evasione fiscale e corruzione per gli Stati membri e per l’UE nel suo insieme. L’aggressione russa contro l’Ucraina ha messo in luce ancora una volta questi rischi.
Nella raccomandazione la Commissione chiede agli Stati membri di:
- istituire ed effettuare controlli rigorosi prima di rilasciare un permesso di soggiorno per investitori: gli Stati membri dovrebbero adottare tutte le misure necessarie per evitare che i programmi di soggiorno per investitori pongano rischi in materia di sicurezza, riciclaggio di denaro, evasione fiscale e corruzione; dovrebbero quindi istituire ed effettuare verifiche relative alle condizioni di soggiorno e di sicurezza prima del rilascio di tali permessi di soggiorno e verificare la continuità del soggiorno;
- revocare immediatamente o rifiutare il rinnovo dei permessi di soggiorno rilasciati in virtù di un programma di soggiorno per investitori a cittadini russi o bielorussi soggetti a sanzioni dell’UE in relazione alla guerra in Ucraina, a seguito di una valutazione; la stessa misura dovrebbe applicarsi a coloro che sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina o altre attività correlate del governo russo o del regime di Lukashenko in violazione del diritto internazionale;
- sospendere il rilascio dei permessi di soggiorno nel quadro di programmi di soggiorno per investitori a tutti i cittadini russi e bielorussi.
Tutte queste misure devono essere applicate nel rispetto del principio di proporzionalità, dei diritti fondamentali e del diritto nazionale degli Stati membri.
La raccomandazione costituisce un elemento della politica globale della Commissione volta a intervenire con decisione riguardo ai programmi di cittadinanza e di soggiorno per investitori. Se necessario la Commissione può adottare ulteriori misure in futuro.
Spetta agli Stati membri attuare la raccomandazione odierna.
La Commissione chiede agli Stati membri interessati di riferire, entro la fine di maggio, in merito all’attuazione della raccomandazione presentata oggi e di tenere la Commissione regolarmente informata successivamente.
I programmi di cittadinanza per investitori consentono a una persona di ottenere la cittadinanza sulla base di un pagamento o di un investimento significativo. I programmi di soggiorno per investitori consentono ai cittadini di paesi terzi di ottenere un permesso di soggiorno in un paese dell’UE in cambio di un pagamento o di un investimento.
Nel 2019 la Commissione ha pubblicato una relazione sui programmi di cittadinanza e di soggiorno per investitori attuati da diversi Stati membri dell’UE, che ha passato in rassegna le pratiche esistenti e individuato alcuni rischi che tali programmi comportano per l’UE, in particolare in materia di sicurezza, riciclaggio di denaro, evasione fiscale e corruzione.
Mentre le condizioni per l’ottenimento e la revoca della cittadinanza nazionale sono regolamentate dal diritto interno di ciascuno Stato membro, nel rispetto del diritto dell’UE, la cittadinanza di uno Stato membro è l’unica condizione preliminare per avere la cittadinanza dell’UE e l’accesso ai diritti conferiti dai trattati. La Commissione ha spesso espresso serie preoccupazioni in merito ai programmi di cittadinanza per investitori e ai rischi ad essi inerenti e ha avviato procedure di infrazione nei confronti di due Stati membri a causa del loro programma di cittadinanza per investitori.
I programmi di soggiorno per investitori, pur differendo dai programmi di cittadinanza per quanto riguarda i diritti concessi, presentano seri rischi per la sicurezza a livello sia degli Stati membri che dell’UE nel suo insieme. Un permesso di soggiorno valido dà ai cittadini di paesi terzi il diritto di soggiornare nello Stato membro in questione, ma anche di circolare liberamente nello spazio Schengen. Mentre il diritto dell’UE disciplina le condizioni di ingresso per determinate categorie di cittadini di paesi terzi, il rilascio dei permessi di soggiorno per investitori non è disciplinato a livello dell’UE e resta di competenza nazionale.
La raccomandazione presentata non dovrebbe pregiudicare l’ammissione e il soggiorno di cittadini russi e bielorussi nell’UE per altri motivi, quali l’ammissione umanitaria o la protezione internazionale.
Fonte: Commissione europea