EuropaIn Evidenza

Un vero piano per l’Africa non può prescindere dal problema immigrazione, guerre e disperazione

Mentre è sicuramente positivo che l’Italia, con il piano Mattei per l’Africa, abbia ridestato l’attenzione dell’Europa, da troppi anni indifferente a quanto avveniva in quel continente, non è affatto positivo pensare che per evitare l’arrivo da noi di migliaia di extracomunitari si debbano continuare a tollerare che questi siano rapiti, torturati, schiavizzati nei lager di alcuni paesi nordafricani.

Ogni accordo che sigliamo con i singoli stati africani non dovrebbe basarsi sulla richiesta di non farci arrivare gli immigrati sui barconi senza che contestualmente sia preteso, a fronte anche dei finanziamenti che facciamo e faremo, che le loro condizioni di vita siano umane ed i trafficanti di esseri umani, le organizzazioni criminali, siano combattute in modo chiaro ed incisivo.

Vi è troppa collusione tra politica e affari poco puliti sulla pelle di persone disperate.

Un vero piano per l’Africa non può prescindere dal problema immigrazione, guerre, soprusi, carestie, povertà, disperazione.

Continuiamo fermamente a sostenere che manca ancora uno studio approfondito sulle diverse e reali situazioni di ogni singolo stato africano, e sul peso che gli investimenti ed il potere cinese e russo hanno esercitato ed esercitano, per valutare e poter decidere i tipi di intervento da effettuare.

Chi non ha visitato personalmente i campi profughi difficilmente è in grado di comprendere l’enorme, spaventosa, vastità del problema e l’Europa è la prima a non conoscere, a non voler conoscere secondo il vecchio detto ‘occhio non vede cuore non duole’: se non sappiamo, non vediamo la crudeltà e l’orrore, la nostra coscienza non si sente toccata.

Continuiamo a non fare tra noi, membri dell’Unione, regole, leggi comuni per organizzare un’accoglienza compatibile con il nostro sistema di vita e non riusciamo neppure ad immaginare, proprio nell’Africa del Nord, centri di accoglienza gestiti dall’Europa. Centri come veri villaggi con scuole e assistenza sanitaria per garantire condizioni umane e istruire quei tanti extracomunitari dei quali le nostre imprese hanno bisogno ma che oggi non sono in grado di conoscere le nostre lingue, i nostri costumi, le opportunità di lavoro.

Ancora una volta manca il tassello più importante, non si tratta solo di provare umanità, si tratta di guardare avanti ed impedire che la situazione precipiti ulteriormente con un danno reale per tutti.

Mostra altro

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio