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A rilento le domande per il Supporto al lavoro

Aumentano a rilento le domande per il Supporto formazione lavoro, il sussidio che potrà essere chiesto dalle persone che hanno avuto il Reddito di cittadinanza sospeso a fronte della partecipazione a corsi di formazione o progetti di Pubblica utilità. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Inps sono poco più di 11mila a fronte delle 8mila circa segnalate nel primo giorno di funzionamento della piattaforma Siisl. Le famiglie che hanno perso il Reddito di cittadinanza perché, secondo quanto previsto dalle nuove regole, senza componenti disabili, minori o over 60 e non in una condizione di disagio, sono circa 190mila ma per alcune decine di migliaia arriverà la presa in carico dei servizi sociali. Di fatto al momento hanno presentato la domanda all’Inps meno di una persona su 10 tra quelle realmente attivabili.

La domanda si può presentare autonomamente sul sito dell’Inps con lo Spid, la Carta di identità elettronica o la Carta dei servizi o attraverso i patronati. I caf potranno intermediare le domande solo da gennaio. Una volta presentata la domanda correttamente e ottenuto il numero di protocollo si verrà indirizzati al Siisl, il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, per il Patto di attivazione digitale. Bisognerà inserire il CV, compilare la dichiarazione di immediata disponibilità e indicare almeno tre Agenzie per il lavoro e a quel punto si potrà essere convocati dal Centro per l’impiego per la firma del Patto di servizio personalizzato e l’inizio del percorso di attivazione. Il Sfl, erogato a fronte della partecipazione a un corso di formazione o a un progetto di pubblica utilità vale 350 euro al mese per un massimo di 12 mesi e può essere ricevuto da più persone della stessa famiglia se attivate. “La procedura – ha detto la ministra del Lavoro, Marina Calderone – sta funzionando. Per noi è un obiettivo importante perché, al di là di quelle che sono le soluzioni procedurali, il nostro obiettivo è quello di creare un ambiente nel quale tutti i soggetti che hanno competenze nel mondo del lavoro conferiscano i loro dati all’interno della piattaforma».

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