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Allarme a Tokyo e Seul per i jet russi e cinesi

L’onda lunga delle tensioni per il conflitto ucraino arriva fino in estremo oriente, dove il Giappone e la Corea del Sud hanno fatto decollare i loro jet militari per rispondere all’avvicinamento di bombardieri strategici russi e cinesi, impegnati in un’esercitazione congiunta. Mentre la Russia torna ad accusare la Nato di “spingere” Kiev a continuare le ostilità, facendo rischiare al mondo uno scontro tra potenze nucleari. Opposta l’interpretazione del segretario di Stato americano Antony Blinken, secondo il quale “i selvaggi attacchi (dei russi) sui civili ucraini sono l’ultima dimostrazione che il presidente Putin attualmente non ha alcun interesse in una vera diplomazia”. Quello che il Cremlino vuole, ha aggiunto Blinken, è congelare il conflitto, consolidare le conquiste realizzate, riposarsi e riorganizzare le forze per “poi a un certo punto tornare ad attaccare”.

L’allarme nel Mar Cinese Meridionale, e soprattutto nel Mar del Giappone, che separa l’arcipelago nipponico dalla penisola coreana, è scattato qualche giorno fa prima dell’alba, quando i radar di Tokyo e di Seul hanno rilevato la presenza vicino ai rispettivi spazi aerei di bombardieri cinesi H-6 e russi TU-95, quest’ultimi scortati da caccia SU-35. I militari di Seul hanno riferito che due bombardieri cinesi sono entrati più volte nella zona di difesa aerea sudcoreana al largo delle coste a sud e a nord-est e poi di nuovo ore dopo, raggiunti da 6 aerei russi.

Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che si trattava di operazioni congiunte di pattugliamento durate 8 ore, al termine delle quali i velivoli russi e cinesi sono atterrati la prima volta presso aeroporti dell’altro Paese. «Jet stranieri hanno seguito per un certo tratto» i bombardieri strategici di Pechino e di Mosca, ha aggiunto il ministero, assicurando che questi ultimi non hanno compiuto «nessuna violazione dello spazio aereo di Paesi terzi». Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha assicurato che Mosca rimane convinta che è necessario evitare qualsiasi scontro militare tra potenze nucleari, «anche con l’uso di armi convenzionali». E poi è tornato ad accusare i Paesi occidentali di «spingere letteralmente l’Ucraina” a continuare il conflitto, da lui visto come «una guerra che l’Occidente conduce contro la Federazione russa». Mentre l’ex presidente Dmitry Medvedev, con i suoi consueti toni accesi, ha affermato che la Nato dovrebbe «essere sciolta come organizzazione criminale». Aggiungendo poi un avvertimento a quelli che ha definito «gli impotenti atlantici»: se l’Alleanza dovesse fornire i sistemi di difesa Patriot a Kiev, essi diventeranno un obiettivo dei bombardamenti russi.

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