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I Garanti per i detenuti chiedono al Parlamento più scarcerazioni

Cresce il contagio nelle carceri, anche tra i detenuti al 41bis, dove la diffusione del Covid “ha superato di gran lunga i casi registrati nella primavera scorsa” per questo i Garanti dei detenuti, alla vigilia della conversione del dl Ristori, hanno chiesto al Parlamento misure più deflattive di quelle previste che finirebbero per far uscire solo 2202 persone recluse, collocandole agli arresti domiciliari, mentre, a loro avviso, occorre diradare maggiormente le presenze per arginare l’avanzata del virus che colpisce anche gli operatori penitenziari. Anche il segretario della Uilpa Gennarino De Fazio ha chiesto più “deflazionamento”, supporto adeguato alla polizia penitenziaria, e un “potenziamento incisivo dei servizi sanitari in carcere”.

E’ il sindacalista a fornire i dati più aggiornati della pandemia nel mondo della reclusione. “Alle ore 20.00 di ieri sera (lunedì 16 novembre, ndr.) erano ben 758 fra i detenuti (distribuiti in 76 penitenziari) e 936 fra gli operatori i casi accertati di positività al virus. Erano, rispettivamente, 638 e 885 solo venerdì scorso alle ore 13.00” si tratta di “un balzo in avanti”, è l’allarme lanciato da De Fazio. “Chiediamo alla comunità scientifica e a chi di competenza di calcolare l’indice di contagio (Rt) in carcere – continua il leader della Uilpa polizia penitenziaria – e nuove misure da parte del Governo: i ministri Bonafede e Speranza e il Presidente Conte ne prendano atto, indugiare ancora potrebbe essere funesto”, conclude De Fazio. In base alle notizie pervenute al sindacalista della Uilpa, nel carcere di Tolmezzo su 3 detenuti positivi due apparterrebbero al circuito del 41bis, e anche tra i 15 detenuti positivi di Opera ci sarebbero reclusi al 41bis, “il virus è ovunque e arriva anche nei reparti ad alto isolamento dove comunque i detenuti a secondo del circuito hanno diritto a un minimo di socialità e poi hanno contatti con gli agenti, lo ‘spesino’ e chi gli porta il vitto”.

Nell’appello al Parlamento, i Garanti dei detenuti hanno fatto pressing e ritengono che le misure deflattive previste dal dl Ristori forniscano una “risposta inadeguata”, non è sufficiente far uscire solo le 2202 persone detenute fornite di “idoneo domicilio” e con e con “un residuo di pena inferiore ai 18 mesi e nessuna preclusione ostativa”. Occorre fare di più e per questo “rivolgiamo un appello al Parlamento affinché voglia, in sede di conversione, adottare tutte le misure opportune per poter giungere ad una significativa riduzione del numero delle presenze dei detenuti negli istituti di pena”, hanno chiesto i Garanti. E hanno auspicato anche che i provvedimenti per alleggerire le presenze in carcere, siano configurati in modo “da facilitare lo scrutinio da parte dei Magistrati di Sorveglianza, i cui uffici peraltro sono significativamente in sofferenza, e da parte delle Procure”. “Riteniamo pienamente condivisibile e dunque auspichiamo che possa essere accolta anche la proposta di prevedere una liberazione anticipata speciale e la sospensione dell’emissione dell’ordine di esecuzione delle pene detentive fino al 31 dicembre 2021″.

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