Il Covid abbatte le adozioni in Italia: solo 680 nel 2021
Crollano le adozioni in Italia con solo 680 minori stranieri adottati nel 2021, un dato già in calo negli anni precedenti, ma inferiore al 2020 se confrontati, anno in cui a trovare una mamma e un papà erano stati 669 bimbi. Si tratta del numero più basso di sempre e praticamente dimezzato rispetto al 2019, come sottolineato dal rapporto della Commissione adozioni relativo al 2021. La pandemia ha colpito “in maniera devastante” tutti i Paesi ma nel 2020 si registra una “inequivocabile” rottura della serie storica: il numero delle coppie che hanno richiesto l’autorizzazione all’ingresso in Italia di minori stranieri, infatti, è sceso fino a raggiungere appena le 526 unità, ossia 443 in meno dell’anno precedente con una flessione annua del 45,7%. I numeri delle adozioni internazionali, relativi agli anni 2020 e 2021, risentono ancora delle difficoltà globali, date dalle limitazioni alla libertà di movimento delle persone e in taluni casi, dalle politiche di lockdown, messe in atto dai molti Paesi per contrastare la diffusione del virus. Nonostante ciò, il 2021 è caratterizzato da un incremento, anche se lieve, del numero di minori autorizzati all’ingresso e alla residenza permanente nel nostro Paese, pari al 7% rispetto all’anno precedente, numeri che restano comunque lontani da quelli registrati nell’ultimo anno pre-pandemia. Nel 2021 nessuna regione conta più di cento coppie adottive e i valori più alti si registrano in Lombardia (76), nel Lazio (58) e in Toscana (55). Quest’ultima, in particolare, conferma il proprio trend decrescente registrando una variazione pari al 12,7% rispetto al 2020. Se il 2020 aveva visto una significativa flessione, sia dal punto di vista assoluto che in termini relativi, sostanzialmente in tutte le regioni, il 2021, invece, mostra un quadro decisamente più variegato: da un lato, si osservano aumenti consistenti in termini percentuali per diverse aree del Paese, in particolare Molise (+166,7%), Trentino-Alto Adige (+85,7%) e Umbria (+50%) che, tuttavia, partivano da valori assoluti piuttosto bassi; dall’altro, oltre alla già citata Toscana, sono presenti diverse regioni in cui si è registrata una ulteriore notevole flessione, su tutte la Calabria (-35,3%).