In aumento le infezioni da virus West Nile
Campilobatteriosi e salmonellosi restano le zoonosi più segnalate in Europa, ma a preoccupare sono le infezioni da West Nile, in forte crescita.
E’ quanto si legge su @nmvioggi, rivista on line dell’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani, in cui sono riportarti i risultati del report appena pubblicato dall’EFSA (European Food Safety Authority) e dall’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) “The European Union One Health 2022 Zoonoses Report“.
I dati si riferiscono al 2022, anno in cui si è registrata una impennata di infezioni da virus del Nilo Occidentale e un aumento del 44% dei focolai veicolati da alimenti, attribuibili principalmente a Lysteria monocitogenes.
Il 2022 è stato l’anno con il secondo maggior numero di casi di infezioni da virus del Nilo occidentale mai registrato nell’UE (1.133 casi). Ben 431 volatili e 166 cavalli, infatti, ne sono risultati positivi. nell’UE. Il virus ha anche esteso la sua area geografica, raggiungendo zone precedentemente indenni (Francia sud-occidentale, Germania settentrionale e Italia meridionale).
La salmonellosi è stata la seconda malattia zoonotica più segnalata, con oltre 65 mila casi nel 2022 rispetto ai 60 mila del 2021. Si tratta del numero più alto dal 2018.
Il Rapporto indaga anche sui focolai veicolati da alimenti, ovvero i casi in cui almeno due persone contraggono la stessa malattia consumando il medesimo cibo contaminato. Il numero di focolai veicolati da alimenti segnalati nell’UE è aumentato del 44% (da 4. 005 nel 2021 a 5.763 focolai nel 2022), raggiungendo livelli simili a quelli degli anni pre-pandemici e causando il maggior numero di decessi connessi ai focolai dell’ultimo decennio (64).