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Internet pericoloso in mano agli Stati, perché gli hacker lavorano per loro
Tim Maurer, co-direttore della Cyber Policy Initiative e fellow presso il Carnegie Endowment for International Peace, ha dato alle stampe il saggio Cyber Mercenaries nel quale esplora le relazioni segrete tra Stati e hacker. Mentre il cyberspazio è diventato la nuova frontiera della geopolitica, sostiene l’autore, diversi Stati hanno fatto ricorso agli hacker come per delegare loro il perseguimento, in via informale, dei propri obiettivi di potere. Esaminando casi negli Stati Uniti, in Iran, in Siria, in Russia e in Cina, il volume sottolinea che le relazioni delle autorità pubbliche con gli hacker di stato sollevano quindi importanti domande sul controllo, l’autorità e l’uso di capacità informatiche offensive.