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La Bce tira dritto su tassi e costo del denaro

La Banca centrale europea non defletterà dalla politica monetaria di rigore avviata ormai da alcuni mesi col rialzo del tasso ufficiale di sconto e il conseguente rincaro del costo del denaro. Le parole pronunciate da Isabel Schnabel, membro del consiglio direttivo Bce, in occasione di un simposio sull’indipendenza delle banche centrali organizzato dalla banca centrale svedese – «Il nostro mandato è la stabilità dei prezzi e faremo tutto il necessario per conseguire il nostro mandato» – lasciano intendere che gli appelli provenienti da più parti perché Francoforte adotti una politica monetaria meno rigida non verranno accolti.

Dopo le critiche alla linea del rigore lanciate dal ministro Guido Crosetto, uno stop al rialzo dei tassi era stato invocato anche dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli. A detta del presidente dell’associazione bancaria italiana, «Il rischio è di favorire nuove spinte per la recessione, quando è indispensabile che proseguano gli sforzi per la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione». Più polemicamente, Confconsumatori ha invocato un cambio di rotta da parte della Banca centrale europea argomentando che la spirale inflazionistica che Christine Lagarde vuole contrastare rendendo meno agevole prendere denaro in prestito «dipende da tensionigeo-politiche e non da eccesso di domanda. Siamo, infatti, di fronte a un preciso aumento dei costi dell’energia e alla scarsità delle materie prime e, dunque, la crisi non dipende da dinamiche del mercato ordinarie». Le parole della Schnabel, per quanto ufficiose, lasciano intendere che l’istituto che batte la moneta comunitaria non intende cambiare rotta.

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