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La Fondazione Tatarella digitalizza gli archivi della destra italiana

La Fondazione Tatarella di Bari ha avviato la digitalizzazione dell’archivio raccolto dai fratelli Pinuccio e Salvatore Tatarella sui movimenti politici della destra italiana, con il contributo di un bando della Direzione generale Archivi del Mibact. Lo fa sapere la stessa Fondazione, affidando a una nota il commento dell’archivista Leonardo Musci, che ha già curato archivi importanti (Fondazioni Di Vagno, Craxi, Einaudi). “La Fondazione Tatarella – sottolinea Musci – ha il maggior numero di documenti del Msi e di An. Se c’è un buco archivistico a livello nazionale è a destra, con delle splendide eccezioni come la Fondazione Tatarella”.

“Era il sogno di mio padre – spiega nella nota Fabrizio Tatarella, vicepresidente della Fondazione – costruire il più importante archivio della destra italiana. Lo stiamo realizzando. Nel panorama archivistico nazionale siamo un unicum per quando riguarda la destra italiana e la sua recente evoluzione storica. Proprio in queste stanze Pinuccio Tatarella ha immaginato il percorso della destra italiana come moderna forza di governo. Tra questi documenti e queste carte che appartengono ai due fratelli è possibile ricostruire non solo la storia e le vicende politiche di due persone, ma l’intera storia di una comunità, quella della destra italiana”.

Con Musci, collaborano al riordino e digitalizzazione la Dabimus srl, spin off dell’Università di Bari, con il professor Nicola Barbuti. Inoltre, “collaboriamo con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica di Puglia e Basilicata e l’Università di Bari, con la quale abbiamo sottoscritto un Accordo Quadro”, ha aggiunto Fabrizio Tatarella, ringraziando la soprintendente, professoressa Annalisa Rossi, “per aver recentemente visitato la Fondazione e deciso di seguire in prima persona questo percorso”.

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