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La smania di regolare della Ue ne compromette lo sviluppo tecnologico

La Ue finanzia le ricerche sull’intelligenza artificiale (AI) ma sottoponendola alle più severe normative del mondo. La Commissione europea ha recentemente annunciato piani per aumentare tale finanziamento, rendere disponibili più dati per l’utilizzo nell’intelligenza artificiale e collaborare con gli Stati membri su una strategia per l’impiego dell’AI nell’economia europea. Ma allo stesso tempo, il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’Ue impone severe restrizioni agli usi dell’AI che coinvolgono dati personali, e i responsabili politici dell’Ue continuano a cercare ulteriori restrizioni sull’intelligenza artificiale per affrontare le loro paure.

Così facendo, l’Unione rischia di perdere la possibilità di avere un’influenza globale sul futuro della tecnologia, ma la Commissione di Bruxelles crede invece che una regolamentazione rigorosa genererà la fiducia dei consumatori nell’AI. A questo modo di vedere sfugge che la regolazione può aiutare a costruire la fiducia in una tecnologia quando c’è un problema specifico con una soluzione chiara mentre per l’intelligenza artificiale tutto è ancora ampiamente artificiale, in quanto l’AI è agli inizi, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico (i sistemi di intelligenza artificiale sono in grado di eseguire una gamma ristretta di compiti abbastanza bene, ma gli algoritmi di addestramento per fare qualcosa di particolarmente nuovo sono difficili, costosi e richiedono tempo), e gli usi pratici dell’AI già in essere nell’economia reale sono preziosi e incoraggianti, ma restano marginali rispetto alle attività della maggior parte delle imprese.

Ciò significa che le implicazioni dell’AI avanzata non sono ancora chiare, quindi non possono essere chiare nemmeno le misure politiche ad affrontare adeguatamente i rischi. In secondo luogo, se l’Ue adotta più regolamenti che aumentano i costi e le difficoltà giuridiche dell’uso dell’AI in una fase così precoce, l’adozione della tecnologia da parte delle imprese in Europa si ridurrà ulteriormente rispetto al resto del mondo. Ciò, a sua volta, limiterà la capacità dell’Europa di innovare nelle applicazioni pratiche dell’AI, ridurrà la competitività europea e diminuirà la rilevanza dell’Europa come decisore globale nel futuro a lungo termine dell’AI.

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La redazione

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