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Le misure di Conte contro il coronavirus hanno incentivato i consumi di droga tra minorenni

Secondo la relazione annuale al Parlamento del dipartimento della Presidenza del Consiglio per la lotta alle droghe il 26% degli studenti italiani ha utilizzato almeno una sostanza proibita ed il 21% fa consumo abituale che può portare a dipendenza. Il lockdown che Giuseppe Conte premier ha disposto nel 2020 di fronte al Covid-19 ha decisamente favorito i consumi, fortunatamente soprattutto quelli saltuari, in particolare tra le ragazze. Il 2020 peraltro – l’anno a cui si riferisce la relazione – ha visto un calo sia delle denunce all’autorità giudiziaria di minorenni, sia delle prese in carico di minorenne da parte dei servizi sociali (la relazione sottolinea anche che nel 2020 si è toccato il minimo per quanto riguarda la percentuale di minori reclusi per violazione del dpr 309/90, il testo unico sulla droga, sul totale dei minori spediti in carcere ma anche il minimo di affidamento di minori ai servizi sociali quale misura alternativa alla reclusione di quegli stessi soggetti; idem per i collocamenti in comunità per violazione del apr 309/90).

Nel 2020 i servizi per le dipendenze patologiche (Sera) avevano in cura 15 ragazzi e 2 ragazze under 15, nonché 2240 ragazzi e 487 ragazze tra i 15 e i 19 anni (la fascia di utenza più alta di tali servizi riguarda comunque uomini tra i 45 e i 49 anni, 16.965 utenti, e donnetta i 35 e i 39 anni, 2.504 casi).

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