L’Italia apre all’agricoltura biotech
L’Italia apre all’utilizzo del biotech in agricoltura, ovvero a tecniche di miglioramento genetico che permettono, ad esempio, di rendere frutta e ortaggi più resistenti alla siccità o ai parassiti. Ha avuto il via libera nelle commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente del Senato l’emendamento al Dl Siccità che rende possibile la sperimentazione in campo aperto delle Tecniche di evoluzione assistita in agricoltura (Tea). Ad annunciare l’approvazione è il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, primo firmatario dell’emendamento che parla di “una svolta epocale”. Il plauso arriva dal mondo agricolo, così come dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che sottolinea come il via libera, “grazie alla collaborazione di tutti i partiti, pone l’Italia all’avanguardia in Europa”.
Con le Tea è possibile inattivare in modo preciso singoli geni. In questo modo, commenta Lollobrigida, “potremo ottenere piante più resistenti a eventi siccitosi e cambiamenti climatici, e con qualità migliorata”. Per questo, “è necessario investirci senza ideologie o pregiudizi, consapevoli che non stiamo parlando di Ogm”. In sostanza, la Tea, afferma il presidente della Copagri Tommaso Battista, “sono fondamentali per raggiungere la rivoluzione green” e “non vanno confuse con i vecchi Ogm transgenici, con i quali hanno ben poco a che vedere, in quanto non fanno altro che accelerare ciò che già avviene in natura, ovvero la selezione delle piante che meglio si adattano a determinati contesti”.
L’autorizzazione all’unanimità, precisa De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura di palazzo Madama, “mi rende orgoglioso: è una svolta epocale, un obbiettivo condiviso da tutti e che ha abbattuto le ideologie per favorire il progresso e la ricerca”. Lo definisce “un momento decisivo” anche Carlo Gaudio, presidente del Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea), “perché le attività di ricerca già svolte nei laboratori dei nostri Centri hanno dimostrato risultati straordinari che ora possiamo mettere alla prova in campo. La ricerca è vitale in agricoltura mai come ora, in uno scenario di cambiamenti climatici, e l’innovazione genetica è indispensabile a garantire la sostenibilità delle produzioni”.
Parla di “un grande passo avanti” che “mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico”, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Le tecniche di evoluzione assistita, precisa, “permetteranno di ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua e di garantire cibo per una popolazione mondiale in crescita”. “L’emendamento deve spingere ad ottenere al più presto il via libera alla proposta di regolamento sulle tecniche genomiche a livello comunitario”, sottolinea il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. Intanto, conclude il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, “auspichiamo tempi brevi per il percorso attuativo, così da poter mettere le Tea a servizio delle filiere agricole Made in Italy”. “La convergenza di tutti i gruppi parlamentari – per il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega) – fa ben sperare su una rapida approvazione e consegna al governo una maggiore responsabilità nel finanziare la sperimentazione».