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L’Italia tratta la creazione di un polo logistico militare in Qatar

Lo sviluppo di un hub logistico militare italiano in Qatar è ormai al centro delle discussioni tra Roma e Doha. Lo ha confermato, nero su bianco, la dichiarazione congiunta della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dall’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani il 22 ottobre scorso. “Esprimiamo la nostra volontà di esplorare nuove modalità di collaborazione, proseguendo la discussione sull’istituzione di un hub militare logistico italiano in Qatar e promuovendo il coordinamento delle esportazioni nella regione”, si legge nel testo diffuso da Palazzo Chigi. Un annuncio significativo, che apre la strada a un possibile rafforzamento della cooperazione strategica nel settore della difesa, confermando l’interesse di entrambi i Paesi a consolidare la loro partnership su un piano sempre più ampio e integrato. A tal proposito, il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato Maggiore della Difesa, ha sottolineato ad “Agenzia Nova” come la collaborazione tra Italia e Qatar sia ormai consolidata da tempo e si concretizzi in vari progetti industriali e militari.

“Tra le principali attività svolte da Fincantieri per la Marina qatarina – ha ricordato il generale – ci sono la fornitura di quattro corvette da 3.000 tonnellate, due pattugliatori e un’unità anfibia Lpd (Landing Platform Dock) che verrà consegnata l’anno prossimo. Di recente, è stato firmato anche un accordo per la fornitura di radar anti-drone, dimostrando l’impegno italiano nel supportare il Qatar”. Nel settore aeronautico, Camporini ha menzionato l’acquisto di Eurofighter da parte del Qatar, prodotti con un’importante componente di lavoro italiano, sebbene venduti tramite BAE Systems. “I piloti qatarini si addestrano nella nostra Accademia di Decimomannu”, ha aggiunto il generale. La struttura militare italiana situata in Sardegna ospita programmi di formazione congiunti internazionali, tra cui quelli per i piloti del Qatar, grazie alla sua dotazione di tecnologie all’avanguardia e ampie aree di volo per esercitazioni operative.

Sebbene manchino informazioni ufficiali, il generale ha ipotizzato che un eventuale hub logistico militare italiano in Qatar potrebbe avere diverse finalità. “Non è chiaro se questo snodo sia destinato a migliorare il supporto alle Forze armate qatarine o se possa rappresentare una base per una presenza strategica italiana nella regione”, ha dichiarato. Camporini ha successivamente menzionato la base italiana a Gibuti, istituita con l’obiettivo di garantire il controllo strategico sul Mar Rosso, evidenziando che, nel caso del Qatar, non sono ancora chiare le possibili motivazioni strategiche di un progetto analogo. Nel quadro della presenza italiana nella regione, “un altro possibile riferimento – ha aggiunto – potrebbe essere la recente proposta per istituire un hub in Giordania per le forze speciali italiane, progettato per supportare logisticamente e operativamente le missioni italiane nell’area del Medio Oriente”.

Il generale Camporini ha inoltre evidenziato la dimensione delle Forze armate del Qatar, che contano circa 30 mila unità su una popolazione di soli 2 milioni e mezzo di abitanti. “Se facciamo un confronto, in Italia dovremmo avere 900 mila soldati per proporzioni simili. Questa forza numerica richiede un supporto continuo non solo in termini di equipaggiamento, ma anche di addestramento”, ha affermato. Camporini ha ipotizzato che l’hub logistico potrebbe avere un ruolo chiave nell’addestramento dei militari qatarini, garantendo un impiego efficace delle risorse acquistate, tra cui i sistemi d’arma forniti dall’Italia. “Non sarebbe irragionevole immaginare una presenza italiana focalizzata sull’addestramento”, ha concluso.

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