Pratiche scorrette di geolocalizzazione: l’Australia fa causa a Google
L’Australia porta Google in tribunale per le pratiche adottate per raccogliere i dati di geolocalizzazione.
L’Australian Consumer Commission (ACC) ha intentato infatti un’azione legale accusando il colosso dell’elettronica perché indurrebbe in errore il pubblico sulle modalità con le quali vengono raccolti, conservati e utilizzati i dati sulla posizione. In particolare, la società non ha informato i consumatori della necessità di cambiare due impostazioni Android qualora desiderassero che la società interrompesse il monitoraggio della propria posizione. Oltre alla “Cronologia delle posizioni”, anche “Attività web e app” può segnalare la posizione.
Google ha risposto che la società sta esaminando il caso e non ha affrontato le accuse nella sostanza. La prima udienza è prevista per il 14 novembre.