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Richieste di credito da parte delle imprese in calo dell’8,3% richieste nel terzo trimestre

Decisa frenata nel terzo trimestre per le richieste di credito delle imprese italiane (-8,3%), rispetto allo stesso periodo del 2019. Accade dopo che il secondo trimestre aveva visto un’impennata (+79,3%), sulla spinta anche delle misure di stimolo del governo per contenere gli impatti dell’emergenza Covid 19. Col crescere della seconda ondata della pandemia la tendenza però torna a invertirsi a ottobre, con un picco nell’ultima settimana (+28%). I dati sono dell’ultimo aggiornamento sul patrimonio informativo di Eurisc – il Sistema di informazioni creditizie di Crif, e viene spiegato che la nuova crescita è sostenuta in particolare dai mutui immobiliari (nelle ultime settimane stabili intorno al +30%) e dai prestiti finalizzati, mentre fidi e soprattutto prestiti personali e carte di credito restano distanti dai volumi del 2019.

Se si guarda al dettaglio, emerge una dinamica speculare tra le richieste delle imprese individuali e quelle delle società di capitali. Sale l’importo medio dei finanziamenti richiesti: nell’ultima rilevazione 72.084 euro, il valore più elevato degli ultimi due anni. Le imprese individuali hanno visto un importo medio di 27.080 euro (-1,4%), mentre per le società di capitali si è assestato a 99.631 euro (+3,8%). Quanto alla distribuzione per classi di importo, il 30,1% del totale si è concentrato nella fascia al di sotto dei 5.000 euro, per il peso delle richieste di ditte individuali e microimprese. Le richieste di importo superiore ai 50.000 euro contano però per quasi il 17% del totale.

Lo scenario d’incertezza vede inoltre le imprese continuare a richiedere l’accesso alla moratoria del governo per sospendere il pagamento delle rate sui finanziamenti. Per il comparto business, l’analisi di Crif fa emergere significative differenze sulla base della dimensione d’impresa. Il 73,1% dei contratti che hanno ottenuto la sospensione delle rate è riconducibile a società di capitali, il 23,6% a società di persone e i 2,1% a ditte Individuali. L’importo medio della rata mensile sospesa e l’ammontare residuo per estinguere il finanziamento risultano pari rispettivamente a 2.999 euro e 134.246 euro. Per le società di capitali la rata mensile sospesa risulta di 3.568 euro a fronte di un importo residuo pari a 152.627 euro. Per le società di persone la rata risulta di 1.473 euro e per le ditte individuali di 835 euro. Sulla totalità dei contratti per cui è stata ottenuta la sospensione, il 48% riguarda mutui di liquidità, il 25,8% leasing e il 16,4% mutui immobiliari. Seguono i prestiti finalizzati, col 5,4%, e i prestiti personali, col 4,5%.

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