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La messinscena con un ‘sostegno’ avuto in un periodo difficile

Nel teatro si vive sul serio quello che gli altri recitano male nella vita.

Eduardo De Filippo

La saggezza secolare ci insegna che nei momenti di difficoltà si sente anche il bisogno del sostegno degli amici. Ed è proprio nei momenti di difficoltà che si distinguono i veri amici. Una saggezza che ci viene trasmessa anche dalle favole, che sono una fonte di insegnamento non solo per i bambini. Tra le tante favole sulla vera amicizia c’è anche quella di una scoiattolina ed una volpe. Era inverno ed una mattina la scoiattolina si svegliò presto perché doveva andare al mercato. Ma siccome il tempo non era buono, pensò che non era il caso di andare da sola. Perciò andò dalla sua amica, la volpe, che ancora stava dormendo, avvolta da calde coperte. Dopo averla svegliata, la scoiattolina le chiese di accompagnarla al mercato. Ma visto che quella giornata d’inverno non prometteva niente di buono, la volpe non voleva uscire di casa e cercò di dissuadere anche la sua amica di non andare al mercato quel giorno. La scoiattolina però si sentì offesa ed abbandonata dalla sua amica e decise di andare da sola al mercato, nonostante il tempo minaccioso. Così partì ed entrò nel bosco. Il vento soffiava forte e poco dopo cominciò a nevicare. Trovatasi in difficoltà la scoiattolina riuscì a mettersi sotto un grande ramo caduto dall’albero ed accese un piccolo fuoco per scaldarsi. E solo allora si pentì di non aver ascoltato quanto le aveva detto la volpe. Sperava, però, che qualcuno potesse arrivare ad aiutarla. Nel frattempo la volpe, avendo visto il tempo che stava diventando sempre più minaccioso, chiamò altri amici ed andarono nel bosco, dove doveva essere entrata la scoiattolina per andare al mercato. Perché si sa che i veri amici si riconoscono nel momento del bisogno. Entrati nel bosco, nonostante il vento forte e la neve, la volpe riuscì ad intravedere il fuocherello acceso dalla scoiattolina per riscaldarsi. Tutti corsero subito in quella direzione e, per fortuna, trovarono la scoiatollina tremante sotto il grosso ramo caduto dall’albero. Si può immaginare la grande gioia che provarono tutti. Uscirono insieme dal bosco e si diressero verso le loro abitazioni calde e sicure. Appena arrivati, la scoiattolina invitò tutti ad assaggiare un dolce e si mise subito a cucinare una deliziosa torta per festeggiare la loro amicizia. Si perché, come ci insegna la favola, gli amici veri non solo si riconoscono nel momento del bisogno, ma sanno condividere i momenti di gioia insieme.

La saggezza secolare ci insegna però che l’amicizia non è interesse. Mentre la storia, quella grande maestra, ci insegna che, purtroppo, sempre ci sono state e ci saranno delle persone che abusano consapevolmente della parola amicizia, usandola per camuffare ben altro. Ne era convinto il noto filosofo romano Seneca, circa duemila anni fa, quando affermava che “Chi è diventato amico per convenienza, per convenienza finirà di esserlo. Se nell’amicizia si ricerca un utile, per ottenerlo si andrà contro l’amicizia stessa”. E ne era convinto anche il noto filosofo e scienziato dell’antica Grecia, Aristotele, il quale ventitrè secoli fa pensava che “Si fa in fretta a decidere di essere amici, tuttavia l’amicizia è un frutto che matura lentamente”. Invece per il noto scienziato e filosofo Galileo Galilei un amico è colui che sta dalla tua parte quando hai torto, non quando hai ragione. Perchè quando hai ragione sono capaci tutti”. Perciò bisogna distinguere sempre i veri amici da quelli che cercano di apparire come tali. Da quelli che usano le parole amico ed amicizia con una tale facilità e sconsideratezza semplicemente per convenienza e per ingannare. Purtroppo ci sono tante, tantissime tali persone, che per leggerezza, per interesse e/o per imbroglio fanno questo, E tra queste persone c’è anche l’attuale primo ministro albanese. Lui, soprattutto quando parla e/o si riferisce ad alcuni dirigenti politici ed istituzionali di altri Paesi, ma anche a delle persone che hanno ed esercitano delle influenze di vario tipo, usa facilmente ed intenzionalmente la parola ‘amico”. Un sacerdote e storico britannico del Seicento, Thomas Fuller, affermava però che “Chi è amico di tutti non è amico di nessuno”. E si potrebbe aggiungere anche che non ha nessun vero amico. Parole che calzano a pennello al primo ministro albanese!

Quanto è accaduto in Albania all’inizio della scorsa settimana ne è una dimostrazione di come un “amichevole sostegno”, avuto in un periodo molto difficile che sta attraversando il primo ministro, possa diventare come una messinscena dove si cerca di focalizzare tutto sulla sua persona, sui suoi “indiscussi meriti” e sulle sue “eccezionali e riconosciute capacità”. Quel’“amichvole sostegno” è stato offerto da un ex presidente statunitense, il quale è arrivato per una “visita privata” in Albania nel pomeriggio del 3 luglio scorso. Lui, l’ex presidente statunitense, era però accompagnato dalla sua famiglia, figlia e genero compresi. E parte di quello stretto “gruppo famigliare” era anche il figlio di George Soros, noto multimiliardario e speculatore di borsa statunitense, E guarda caso, padre e figlio sono dei “cari amici” del primo ministro albanese. Nel frattempo le cattive lingue, che ne sanno tutto su tutti, hanno subito detto che la visita ed il discorso dell’ex presidente statunitense sono stati profumatamente ricompensati finanziariamente dalla “dinastia Soros”, Si sa anche che George Soros ha sempre sponsorizzato finanziariamente, ma non solo, sia l’ex presidente statunitense, sia sua moglie. Come si sa che il figlio di Soros è anche “amico” del genero dell’ex presidente statunitense e parte del gruppo che lo accompagnava. Chissà perché?!

L’ex presidente statunitense che, per due giorni, è stato all’inizio della scorsa settimana in Albania per una “visita privata” è Bill Clinton, il 42o presidente degli Stati Uniti d’America, (1993 – 2001). Durante la sua presidenza, lui, insieme con il premier britannico Tony Blair sono stati tra i più noti sostenitori di quell’insieme di teorie e posizioni politiche note come Third Way (Terza via; n.d.a.).

A proposito, l’ex-premier britannico Tony Blair, dall’autunno 2013, quando l’attuale primo ministro albanese ha iniziato il suo primo mandato ad oggi, è uno dei suoi consiglieri “senza pagamento”. Mentre sua moglie, titolare di un noto studio di avvocatura, da anni assiste il primo ministro albanese ed il suo governo con dei lauti ricompensi finanziari. E guarda caso, anche loro due, il primo ministro albanese e l’ex-premier britannico, si dichiarano “amici” tra di loro! Mentre durante la messinscena del 3 luglio scorso a Tirana, il primo ministro albanese ha detto: “L’Albania è uno dei pochi Paesi qui in torno dove un partito della “Terza via” continua a governare da anni”. Ma la vera e vissuta realtà in Albania testimonia che il primo ministro ed il suo partito/clan occulto non ha governato, bensì ha abusato del potere ed ha fatto della corruzione e dell’alleanza con la criminalità organizzata e certi raggruppamenti occulti due pilastri importanti del suo regime.

L’ex presidente statunitense, in “visita privata’ in Albania all’inizio della scorsa settimana, è stato colui che nel marzo 1999 ha deciso di iniziare gli attacchi aerei della NATO contro la Serbia per porre fine alle barbarie dei militari serbi in Kosovo. Questo fatto, mentre di nuovo da fine maggio scorso i rapporti tra la Serbia ed il Kosovo si sono aggravati, è stato formalmente il motivo di quella “visita privata”. Ma in realtà i veri motivi sono stati altri. Prima di tutto le gravi difficoltà con le quali si sta confrontando continuamente il primo ministro albanese. Difficoltà che hanno a che fare con gli innumerevoli scandali che lo coinvolgono direttamente e/o indirettamente. Ma anche molti altri scandali pubblicamente noti e denunciati, che coinvolgono i suoi ministri, i suoi sindaci e deputati, nonché suoi famigliari e stretti collaboratori. Per quanto lui, il primo ministro albanese, possa avere degli “stretti” collaboratori. Perché fatti accaduti e che stanno accadendo alla mano anche in questi ultimi giorni dimostrano che il primo ministro, quando si trova in difficoltà, nega tutto e tutti, “amici” e “stretti collaboratori” compresi. Ma non sono solo gli scandali che hanno messo in difficoltà il primo ministro albanese. Anche il suo compromesso e spesso fallito tentativo di presentarsi come un “mediatore” a livello regionale, soprattutto nei Balcani occidentali, gli hanno causato molti problemi. Il nostro lettore è stato informato anche durante queste ultime settimane di tutto ciò. Come è stato informato anche delle problematiche riguardanti l’iniziativa Open Balkan della quale il primo ministro albanese, insieme con il presidente serbo ed il primo ministro della Macedonia del Nord, sono stati promotori ed ardenti sostenitori. Ma adesso il primo ministro albanese ha cambiato completamente opinione e considera come chiusa l’iniziativa. Mentre i due altri suoi “amici” balcanici continuano a sostenere fortemente l’iniziativa Open Balkan. Anche la scorsa settimana, mettendo in difficoltà il primo ministro albanese. Un altro grattacapo che sembra stia fortemente preoccupando lui è legato alle indagini svolte da due procure, a New York e a Washington D.C. e da due separate commissioni parlamentari, una della Camera e l’altra del Senato statunitense a carico di un ex alto funzionario del FBI (Federal Bureau of Investigation, Ufficio Federale di Investigazione; n.d.a.). Dalle indagini risulterebbe che il primo ministro, il quale ha incontrato diverse volte ed in “privato” la persona indagata, che nel settembre scorso considerava “un suo amico”, potrebbe essere coinvolto nel processo giudiziario che comincerà tra poco negli Stati Uniti d’America. Anche di tutti questi fatti il nostro lettore è stato informato durante gli ultimi mesi (Collaborazioni occulte, accuse pesanti e attese conseguenze, 30 gennaio 2023; Un regime corrotto e che corrompe, 13 febbraio 2023; Angosce di un autocrate corrotto e che corrompe, 20 febbraio 2023; Un autocrate corrotto e che corrompe, ormai in preda al panico, 27 febbraio 2023 ecc.). Nel frattempo le cattive lingue dicono che il primo ministro sta soffrendo molto e non solo per la faccenda legata all’ex alto funzionario del FBI.

Ragion per cui la visita di un ex presidente statunitense, in questo periodo, poteva essere usata e così è stato, per spostare l’attenzione e per fare in modo che il primo ministro si presentasse diversamente, “amico” dei “grandi del mondo”. La propaganda governativa ed il primo ministro, con il suo diretto impegno hanno fatto di tutto perché ciò accadesse e che lui diventasse per due giorni, periodo che è durata la “visita privata”, un personaggio importante a livello internazionale. Anche in questo caso è stata organizzata ad artem una messinscena basata su un “sostegno” pubblico, durante una visita privata, il 3 ed il 4 luglio scorso, di un ex presidente statunitense. E così facendo, essendo il 4 luglio non solo la festa nazionale degli Stati Uniti, ma anche il giorno del compleanno del primo ministro albanese, lui ha fatto un “particolare” regalo a se stesso. Le cattive lingue però sono convinte che niente poteva essere successo senza lo zampino della “dinastia Soros” che ultimamente è passata nelle mani del figlio del multimiliardario e speculatore di borsa. Figlio che è anche un “caro amico” del primo ministro e che considera lui come “suo amico e fratello”. Il figlio di Soros ha pubblicato in rete una sua fotografia con il primo ministro albanese e Bill Clinton, durante i festeggiamenti privati, il 4 luglio scorso, per il compleanno del primo ministro. Sotto la fotografia aveva scritto: “Ieri con due dei più grandi leader del mondo” (Sic!).

Durante il suo discorso nel pomeriggio del 3 luglio scorso, l’ex presidente statunitense disse che “noi siamo impegnati per la libertà, la forza, l’integrità ed il futuro dell’Albania”. Ma lo sa lui che il suo “anfitrione” ha restaurato una nuova dittatura sui generis in Albania, come espressione di una pericolosissima alleanza tra il potere politico, la criminalità organizzata e certi raggruppamenti occulti internazionali?! Quello della “dinastia Soros” compreso.

Chi scrive queste righe è convinto che quanto è accaduto nel pomeriggio del 3 luglio scorso a Tirana, di fronte all’edificio del Consiglio dei ministri, era semplicemente una messinscena basata su un ‘sostegno’ avuto in un periodo difficile per il primo ministro albanese. Ma gli “attori” non hanno convinto, anzi. Aveva ragione Eduardo De Filippo quando affermava che “Nel teatro si vive sul serio quello che gli altri recitano male nella vita”.

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