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Una visita dall’‘amico’ autocrate che doveva essere evitata

Tutto ciò che sentiamo è un’opinione, non la realtà.

Tutto ciò che vediamo è una prospettiva, non la verità.

Marco Aurelio

Quando il giornalista e scrittore Carlo Lorenzini, cominciò a scrivere e pubblicare tra il 1881 ed il 1882 con lo pseudonimo Carlo Collodi i suoi racconti, parte della serie Storia di un burattino, non aveva immaginato il grande interesse dei lettori. Il che convinse e spinse l’autore a ripresentare la serie, elaborata ed allargata, come un libro per i ragazzi, con il titolo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. Il libro, pubblicato nel 1883, attirò subito l’attenzione, l’interesse e l’apprezzamento dei lettori. Da allora quel libro ha avuto sempre un grandissimo successo ed è stato tradotto e pubblicato, a più riprese, in molti Paesi del mondo. Nonostante sia stato presentato come un’opera della letteratura per l’infanzia, piena di personaggi immaginari, il libro, con il suo contenuto, il significato dei suoi insegnamenti e delle sue allegorie serve ed è utile non solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti. Sono noti ai tantissimi lettori in tutto il mondo, da quanto Collodi cominciò a pubblicare i suoi primo racconti, parte della serie Storia di un burattino ad oggi, tutti i personaggi del libro. Partendo da mastro Geppetto, un artigiano che con le sue mani costruì, con il legno dato da mastro Ciliegia, un burattino al quale diede anche un nome: Pinocchio. Pinocchio che si comportava come un vero bambino e, siccome mastro Geppetto non aveva figli, egli diventò il suo figlio amato. Così come sono noti la Fata turchina, la protettrice di Pinocchio, il Grillo parlante che rimproverava e consigliava sempre Pinocchio, ma al quale lui non dava retta e spesso anche si arrabbiava. Sono noti anche Mangiafuoco, che era il proprietario di un teatrino di marionette e burattini e che, commosso da quello che senti da Pinocchio, diede a lui cinque zecchini d’oro per portarli a mastro Geppetto. E chi non si ricorda del Gatto e della Volpe che volevano ingannare Pinocchio e prendergli proprio quei cinque zecchini, Ma anche del suo amico Lucignolo che convinse Pinocchio ad andare insieme a divertirsi nel Paese dei Balocchi e tutti gli altri personaggi del libro. Per il noto filosofo, scrittore e politico italiano Benedetto Croce Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è “una fra le grandi opere della letteratura italiana”. Per lui “il legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l’umanità”. Una metafora molto significativa del noto filosofo, questa, che fa riflettere.

Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è un libro che insegna a tutti, ragazzi ed adulti, ad essere attenti ai propri comportamenti perché possono generare conseguenze non gradite e anche dannose. Insegna che bisogna sempre rispettare i grandi sacrifici fatti per te da chi ti vuole bene. Un libro che, tramite quello che accade ai personaggi, soprattutto a Pinocchio, insegna a tutti quanto importante è non mentire e dire la verità. Un libro che insegna il valore dell’onestà e di altri principi morali. Un libro che insegna quanto sia importante imparare dagli errori fatti. Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è un libro che insegna e consiglia anche di non fidarsi degli imbroglioni e di stare ben attenti e lontani dalle cattive compagnie. E molto significativo quanto disse il Grillo parlante a Pinocchio per dissuaderlo a seguire il Gatto e la Volpe, che volevano derubargli i quattro zecchini rimasti, dopo che con uno aveva pagato la cena in osteria. Erano proprio quei cinque zecchini d’oro che Mangiafuoco, commosso, aveva dato a Pinocchio per portarli a Geppetto. Ebbene, il Grillo parlante disse, a Pinocchio: “Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni!”. Un ammonimento ed un consiglio che è un insegnamento molto significativo ed utile per tutti, ragazzi ed adulti, in tutti i tempi ed in tutto il mondo.

All’inizio della scorsa settimana la presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia ha interrotto le sue vacanze in Puglia per andare in “visita privata” in Albania, ospite del suo “amico” il primo ministro albanese. Insieme con la sua famiglia hanno lasciato la masseria di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, alla vigilia di Ferragosto, per andare ospiti del nuovo “amico” albanese. Una visita improvvisa quella della Presidente del Consiglio dei ministri in Albania che è stata subito però diffusa dalle fonti mediatiche, sia in Italia che in Albania. Anzi, essendo scarse le informazioni, comprese anche quelle ufficiali da Palazzo Chigi, all’inizio della “visita privata”, i media in Italia hanno fatto riferimento alle notizie dei media albanesi, comprese anche alcune immagini video. Ci sono però delle versioni diverse e anche contraddittorie sia dei motivi della visita, che del mezzo usato per l’attraversata dell’Adriatico, dalle coste brindisine a Valona in Albania. Ma comunque sia, la Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia e la sua famiglia hanno preferito passare il Ferragosto come ospiti del primo ministro albanese. Quest’ultimo aveva annunciato poco prima della visita: “Anche Giorgia Meloni farà un po’ di ferie in Albania”. Ma è stata una vacanza un po’ più lunga di quella annunciata dalle fonti mediatiche all’inizio della visita. E, guarda caso, proprio nello stesso periodo, ospiti del primo ministro albanese erano anche l’ex primo ministro dell Regno Unito, Tony Blair con sua moglie. Non si sa però se è stato un caso che due attuali primi ministri ed un ex primo ministro si trovassero nello stesso periodo e nello stesso posto, nella residenza governativa in riva alle coste ioniche dell’Albania. Si sa però che l’ex-premier del Regno Unito, da quando l’attuale primo ministro albanese, nel 2013, cominciò il suo primo mandato è diventato il suo “consigliere speciale”. Ma un consigliere “non pagato” (Sic!). Proprio lui che, da quando ha smesso di fare il premier, sta facendo il “consigliere” in diversi Paesi, soprattutto in Africa. Ed in alcuni casi è stato coinvolto anche in scandali finanziari. Le cattive lingue dicono che anche in Albania lui stia facendo fortuna. E si sa, le cattive lingue sanno molto.

Il primo ministro albanese, fatti accaduti, documentati ed ufficialmente denunciati alla mano, sta abusando clamorosamente del bene pubblico. Lui da alcuni anni controlla tutti e tre i poteri ben definiti da Montesquieu: il potere esecutivo, quello legislativo e quello giudiziario. Da circa un anno il primo ministro controlla anche l’istituzione della Presidenza della Repubblica che, per la Costituzione albanese, è l’istituzione più importante del Paese. Il che significa che in Albania il sistema non è più democratico. Sempre fatti accaduti, documentati ed ufficialmente denunciati alla mano, risulta che il primo ministro albanese sia il rappresentante istituzionale di una pericolosa alleanza dittatoriale tra il potere politico, la criminalità organizzata e determinati raggruppamenti occulti locali e internazionali. Il primo ministro albanese è ben noto nella madre patria per le sue continue bugie, dette come se niente fosse. In Albania è da anni di dominio pubblico il fatto che il primo ministro sia un innato e sfacciato bugiardo ed imbroglione. Che sempre cerca di mentire e di ingannare quando si trova in difficoltà. E lui si trova sempre in difficoltà. Come anche in questi ultimi giorni, con due clamorosi scandali, quello degli inceneritori e l’altro della sterilizzazione dei mezzi/utensili che si usano negli ospedali. Sullo scandalo degli inceneritori il nostro lettore è stato informato anche durante queste ultime settimane. Sull’altro che è riscoppiato la scorsa settimana, il nostro lettore verrà informato nelle prossime settimane.

Ebbene, in queste difficili situazioni in cui si trova il primo ministro albanese e dovendo affrontare anche un nuovo disaccordo con il suo omologo greco, ha ben pensato di “invitare” in Albania per una “visita privata” in riva alle coste ioniche dell’Albania, la Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia. E, come al solito, lui non si risparmia in “elogi”. Proprio il 2 agosto scorso, due giorni prima dell’arrivo della sua omologa italiana, la “tigre”, la sua “sorella Giorgia”, il primo ministro albanese ha dichiarato ad un media italiano che “nella scena internazionale Giorgia ha sorpreso tutti e alla grande, direi, perché si aspettavano un mostro fascista che avrebbe marciato sull’Europa e si sono trovati davanti una donna con una abilità mostruosa nel comunicare da grande europeista, senza sbagliarne una”. Ma nel frattempo in Albania continua ad essere in carcere una persone che vinse come sindaco durante le elezioni amministrative del 14 maggio scorso. Una persona arrestata in palese violazione della legge proprio due giorni prima delle elezioni. Lui è stato eletto sindaco proprio nel municipio dove si trova anche la villa governativa in cui è stata ospite la Presidente del Consiglio e la sua famiglia dal 14 al 17 agosto scorso. Si tratta di una zona dove si sta abusando dei terreni sulla costa ionica e che il sindaco eletto aveva promesso di mettere ordine. Ma adesso lui si trova ancora in prigione, in palese violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali sul diritto dell’uomo. E non a caso, il primo ministro della Grecia sta dichiarando che con le sue decisioni contro i diritti dell’uomo il primo ministro albanese non avrà mai l’appoggio della Grecia nel percorso europeista dell’Albania, Come diretta conseguenza il primo ministro albanese non è stato invitato lunedì scorso, 21 agosto, alla cerimonia ospitata dal primo ministro greco per ricordare il vertice di Salonicco tenutosi venti anni fa, durante il quale si decise anche sul futuro europeista dei Balcani occidentali. Chissà se la presidente del Consiglio dell’Italia sapeva di questi sviluppi mentre era ospite in Albania?! Perso ormai l’appoggio della Grecia, il primo ministro albanese cerca di avere e di sottolineare l’appoggio della sua omologa italiana. Dopo la “visita privata” della famiglia della Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia sulle coste albanesi, il primo ministro ha dichiarato, in un’intervista ad un media nazionale italiano, che durante il soggiorno albanese con lei avevano “…scambiato alcune idee, perché c’è molto da fare tra l’Italia e l’Albania”. Sottolineando che la Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia “…appoggia l’ingresso dell’Albania nell’Unione europea ed è un’amica degli albanesi”. Dando così anche un messaggio al suo omologo greco. Il primo ministro albanese, intervistato da un altro media italiano, ha dichiarato che con la Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia avevano “parlato a lungo di relazioni internazionali” e di “integrazione europea”. Aggiungendo, da buon leccapiedi qual è, che “Giorgia è incredibile. Possiamo dire che è nata un’amicizia. Ma soprattutto, che lei è una politica concreta, altro che pericolo fascista”. E non è mancata neanche la risposta della sua illustre ospite che, dopo il ritorno in Italia, ha scritto: “Grazie per avermi ospitata nella vostra terra e per la calorosa accoglienza ricevuta Edi. Ti aspetto in Italia!”. Da quelle parole risulterebbe che tra i due si è stabilito un “amichevole legame”. Ma la Presidente del Consiglio dovrebbe essere molto attenta alle “lusinghe” del suo omologo albanese. Dovrebbe capire che la sta solo e semplicemente usando, in un periodo molto, ma molto difficile per lui. Difficoltà causate sia dagli innumerevoli scandali in Albania, che da un’indagine in corso negli Stati Uniti d’America. Un’indagine a carico di un ex alto funzionario del FBI (Federal Bureau of Investigation – Ufficio nazionale per l’investigazione; n.d.a.), nella quale viene citato per ben quattordici volte il nome del primo ministro albanese. Il nostro lettore è stato informato anche di questo.

Chi scrive queste righe avrebbe avuto molto altro da analizzare su quella visita della Presidente del Consiglio dell’Italia. Una visita che doveva essere evitata. Chissà però perché la Presidente del Consiglio ha deciso di incontrare il suo “amico” autocrate?! La presidente del Consiglio dovrebbe rileggere ed imparare dal libro Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. Dovrebbe fare tesoro anche del pensiero di Marco Aurelio, secondo il quale “Tutto ciò che sentiamo è un’opinione, non la realtà. Tutto ciò che vediamo è una prospettiva, non la verità”. E tutto quello che dice e che vuol fare apparire il primo ministro albanese sono bugie ed inganni.

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