Lettere

La risposta alla noiosa polemica sulla Piazza Carlo Borsani

Riceviamo e pubblichiamo

Caro Direttore,
a Legnano, il comitato antifascista vive solo all’avvicinarsi del 25 aprile creando la stantia polemica della “strada” Borsani, invocando la loro appartenenza alla “democrazia” fondata sulla pace, sull’uguaglianza e sulla libertà. Nati e cresciuti ciucciando dalla mammella del comunismo leninista e stalinista, nonostante l’aver cambiato più volte il nome del loro P.C.I. fino all’attuale P.D., non sono cambiati nel loro modo di fare una politica fondata sulla menzogna e sull’ipocrisia.
Scrivono che stiamo vivendo i momenti più duri della Storia d’Europa e del Mondo intero, dove un guerra sta mettendo a dura prova la sopravvivenza dei popoli e che come sempre è e sarà pagata dai poveri e dalla popolazione civile, da donne e bambini innocenti! Ed allora in coerenza con la loro storia politica da Stalin ai giorni nostri e della loro interpretazione di Democrazia fondata, a sentir loro, su pace, uguaglianza e libertà, sono io che suggerisco loro, in nome del democratico comunismo che tanto vogliono difendere, di erigere nella “strada” Carlo Borsani, un monumento al primo vero democratico Tiranno d’Europa: Vladimir Putin.

Carlo Borsani Jr.

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