Politica

2017/2023: Made in Italy tra Italian Taste e Italy X

Riceviamo e pubblichiamo un articolo del Prof. Francesco Pontelli

Nel lontano 2017 fu presentato dal vice ministro Calenda (governo Renzi) assieme all’ex segretario del PD Martina l’ennesima sovrastruttura normativa ed “innovativa a certificazione” del Made in Italy.

Una iniziativa concettualmente ridicola e sul piano operativo disastrosa e che ha avuto il torto di creare l’ennesimo fattore di confusione all’interno della stessa tutela delle filiere industriali ed artigianali, espressioni della stessa natura del Made in Italy (maggio 2018 https://www.ilpattosociale.it/attualita/made-in-italy-lennesima-sconfitta/).

Ora lo stesso errore, figlio della medesima presunzione intellettuale di una classe politica e dirigente scollata dalla realtà imprenditoriale italiana che opera nel mercato globale, viene commesso attraverso la presentazione di un’altra “certificazione” delle eccellenze del Made in Italy con un nuovo logo Italy X nata dalla collaborazione tra Il Sole 24 ore e Confindustria.

E’ evidente come entrambe le iniziative, anche se partorite a distanza di sei anni l’una dall’altra, esprimano la medesima e totale mancanza di conoscenza delle dinamiche dei mercati.

Nell’ultima poi sono coinvolti due strutture in più che in questo senso tradiscono pure il proprio mandato istituzionale, cioè la salvaguardia e tutela del Made in Italy.

Non va dimenticato, infatti, come, soprattutto in relazione alle aspettative dei buyer internazionali, quest’ultimi richiedano essenzialmente una  pulizia e quindi una immediatezza assicurata solo dal brand Made in Italy.

In altre parole, il consumatore internazionale, del quale I buyer si fanno interpreti, intende identificare la qualità e lo stile italiano semplicemente con la certificazione garantita dal logo Made in Italy, privo, quindi, di alcuna sovrapposizione  la quale creerebbe confusione sul mercato e presso gli stessi consumatori.

Questo ennesimo progetto intellettuale e comunicativo, Italy X, delinea senza ombra di dubbio come le risorse intellettuali, che dovrebbero essere al servizio delle imprese, rappresentino, invece, sempre più un fattore destabilizzante per l’intero sistema industriale ed economico.

Un effetto garantito dalle stesse organizzazioni che hanno la presunzione di rappresentarle e che invece lavorano con il solo autoreferenziale desiderio di giustificare la propria esistenza in vita unita ad una inesistente capacità di analisi intellettuale.

I primi nemici del Made in Italy, che esprime la felice sintesi di eccellenze industriali e professionali italiane, si rivelano proprio coloro che in loro nome ed a loro tutela operano con risultati assolutamente negativi per l’intero sistema industriale ed economico italiano.

N.B. : marzo 2020 https://www.ilpattosociale.it/attualita/made-in-italy-valore-economico-etico-e-politico/

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