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Merkel tardivamente preoccupata per gli sbarchi in Italia, che farà il governo Conte sugli immigrati?

Desta una certa perplessità la dichiarazione della cancelliera tedesca Angela Merkel sulla necessità di un sistema di asilo, di una polizia di frontiera comune e di un’agenzia per i rifugiati in tema di emigrazione. Se la Merkel riconosce che sugli sbarchi l’Italia è stata lasciata sola, non può certo ignorare che da molti anni è la Germania che indirizza gran parte delle scelte della Ue e che tuttora anche la proposta di revisione dell’accordo di Dublino non risolve i problemi dei Paesi, in primis dell’Italia, che essendo largamente costieri sono i primi a subire gli sbarchi e a provvedere ai migranti che rischiano naufragi o addirittura soccombono nell’attraversata. Se siamo stupiti da una dichiarazione di solidarietà che avrebbe dovuto da tempo tramutarsi in azioni concrete e non solo in affermazioni di intenti, siamo altrettanto stupiti che il nuovo governo si senta maggiormente in sintonia con chi non accoglie la propria quota di migranti e di conseguenza condanna l’Italia a rimanere con tutto il peso di una realtà molto difficile.

Certamente sono urgenti e necessarie nuove norme e nuove regole per arrivare a far sì che il flusso migratorio possa essere controllato e non stravolga le realtà economico-culturali dei Paesi europei. Ma in attesa di queste norme, nazionali e comunitarie, ogni Paese europeo dovrebbe farsi carico della necessaria solidarietà verso l’Italia mentre invece al vertice di fine mese sulla revisione di Dublino molti Paesi della Ue proporranno la possibilità di rispedire al Paese europeo di primo sbarco gli immigrati giunti sul loro territorio anche dopo 10 anni dal loro arrivo.

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