Politica

Nessuna parola

La cultura rappresenta un dono, che può essere alimentato dall’istruzione, ma nella sua essenza molto simile alla fede, la quale trova nella religione il proprio ambito di crescita.

La cultura e la fede, quindi, permettono di considerare ed individuare dei valori superiore ed insindacabili, i quali vengono riconosciuti a tutte le creature indipendentemente dalla loro posizione politica individuale, personale o professionale.

La recente sentenza francese ha sottratto definitivamente dei terroristi italiani al principio della responsabilità, cardine di uno Stato di diritto, e rappresenta l’ennesimo insulto ai familiari delle vittime per i quali non esiste né una prescrizione né tanto meno fine pena per il proprio dolore.

In questo contesto di forte contrapposizione ecco però esplodere la più ignobile ideologia ampiamente rappresentata persino in Parlamento da sottoprodotti politici (AVS) i quali manifestano soddisfazione per l’esito giudiziario.

Dimenticando e, quindi, non avendo alcuna parola per il dolore delle vittime di cui questi latitanti risultano per la storia reale gli unici ed inequivocabili responsabili…

Questo approccio ideologico, sostanzialmente parte dalla sempreverde idea che considera ancora questi terroristi come “compagni che sbagliano” e rappresenta la negazione tanto della cultura quanto di una qualsiasi e laica fede politica in quanto esprime priorità valoriali in rapporto alla vicinanza politica ed ideologica…

Qualsiasi ideologia, infatti, seleziona sulla base di propri valori e fattori squisitamente politici la considerazione esclusiva, escludendo ogni elementare attenzione per gli esclusi dal paradigma ideologico.

Come nel caso del Generale Antonio Varisco, ucciso a Roma nel marzo 1979: era un amico d’infanzia di mio papà, Nino Pontelli, nati e cresciuti assieme a Zara. Lui, come tutte le vittime del terrorismo di destra o di sinistra ed i loro familiari, rappresenta quella parte di popolazione dimenticata da questi volgari ideologi che oggi plaudono la sentenza della Cassazione francese, ma non dimostrano neppure una residuale attenzione verso i familiari delle vittime del terrorismo.

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