Preservare la libertà e l’indipendenza della nostra repubblica senza creare motivi di divisione
Gramellini, che spesso apprezziamo per la sua rubrica ‘Il caffè’ sul Corriere della Sera, sabato 9 dicembre scrive che vi sarà un problema fino a quando gridare ‘viva l’Italia antifascista’ non diventerà un modo di dire condiviso e persino banale come gridare ‘viva la mamma’.
Purtroppo gridare ‘viva la mamma’ non ci sembra più un modo molto condiviso nella nostra società che invece sembra a tutti costi, nei media e nella politica, voler ritornare a spaccarsi, a creare pretestuosi distingui mentre la gente comune pensa a ben altro.
Il fascismo è morto da qualche decennio, la Costituzione è in vigore ed è una Costituzione repubblicana e liberale, difenderla significa difendere la democrazia e la libertà, una democrazia che a volte sembra minata dal settarismo, dai pregiudizi, dalle polemiche volte solo a cercare consenso politico o audience mediale.
Da parte nostra siamo contenti che la senatrice Segre, con la sua presenza, abbia onorato il palco reale alla Scala, per il resto la democrazia, piaccia o non piaccia, si basa sui voti e sui consensi degli elettori ed abbiamo pesi e contrappesi che impediscono che possa essere calpestata.
Vigiliamo tutti allora, da destra e da sinistra, per preservare la libertà e l’indipendenza della nostra repubblica e smettiamola di creare sempre motivi di divisione, di distrarre l’opinione pubblica da fatti importanti per cercare di indirizzarla verso piccole speculazioni più o meno personali.
Cerchiamo di essere un po’ più maturi nei nostri comportamenti pubblici e privati perché ognuno di noi ha dei doveri anche per quello che rappresentiamo nel mondo, un mondo dove centinaia di persone muoiono ogni giorno per guerre crudeli, attacchi terroristi, fame e miseria.